INTRODUZIONE AL SECONDO LIBRO DEI RE
Caratteristiche
principali
Il secondo libro dei re continua il
primo e ha lo stesso titolo. Esso racconta la storia degli ultimi sovrani dei
regni di Giuda e d'Israele.
La prima parte
(capitoli 1-17) porta il lettore fino alla rovina del regno d'Israele, mal
governato da re infedeli a Dio. Per questo Dio lascia che Salmanassar, re di
Assiria, si impadronisca della città di Samareia, capitale del regno del
Nord, verso il 721 a. C., e che non pochi dei suoi abitanti vengano deportati.
Parecchi capitoli sono dominati dalla figura del profeta Eliseo, discepolo e
successore di Elia (capitoli 2-13).
La seconda
parte (capitoli 18-25) rievoca i circa 130 anni durante i quali il regno di
Giuda sopravvive da solo, fino a quando Nabucodonosor, re di Babilonia,
impadronitosi di Gerusalemme nel 587 a. c., distrugge il tempio e deporta a
Babilonia gran parte della popolazione di Giuda (capitolo
25).
Schema
-
Il profeta Elia e il re Acazia 1,1 - 1,18
- I due
regni all'epoca del profeta Eliseo 2,1 - 13,21
-
Dalla morte di Eliseo alla fine del regno d'Israele 13,22 -
17,41
- Dalla
fine d'Israele alla caduta del regno di Giuda 18,1- 25,30
IL PROFETA ELIA E IL RE ACAZIA
CAPITOLO
1
1 Dopo la morte del re Acab, i Moabiti
cominciarono a ribellarsi al regno d'Israele.
2
Un giorno Acazia, re d'Israele, mentre era nella stanza superiore della sua
casa, a Samaria, cadde dalla finestra e si ferì gravemente. Allora
mandò alcuni messaggeri con quest'ordine: «Andate a consultare
Baal-Zebub, il dio della città di Accaron, per sapere se
guarirò».
3 Ma l'angelo del Signore
ordinò a Elia di Tisbe: «Va' incontro ai messaggeri del re di
Samaria e di' loro: Perché andate a consultare Baal-Zebub, il dio di
Accaron? Non c'è un Dio in Israele?
4
Questo è il messaggio del Signore per il re: Non ti alzerai più
dal letto: morirai di sicuro!». Elia andò.
5 Quando più tardi i messaggeri tornarono
dal re, egli chiese loro:
- Come mai siete
già qui?
6 - Un uomo ci è venuto
incontro, - risposero, - e ci ha ordinato: «Tornate dal re che vi ha
mandato e riferitegli queste parole del Signore: Perché vuoi far
consultare Baal-Zebub, il dio della città di Accaron? Non c'è un
Dio in Israele? Non ti alzerai più dal letto: morirai di
sicuro!».
7 - Com'era l'uomo che vi è
venuto incontro e vi ha detto queste cose? - chiese il
re.
8 - Aveva un mantello di pelo e una cintura
di cuoio sui fianchi, - risposero.
- Allora
è Elia di Tisbe! - esclamò il re.
9 Poi ordinò a un ufficiale di andare da
Elia
con i suoi cinquanta uomini. L'ufficiale
andò da lui. Elia era seduto in cima a un monte.
- Scendi di lì, uomo di Dio! E' un ordine
del re, - disse l'ufficiale.
10 - Sono un uomo di
Dio? - rispose Elia al comandante dei cinquanta uomini. - Allora scenda un fuoco
dal cielo a distruggere te e i tuoi cinquanta
uomini!
Subito scese un fuoco dal cielo e uccise
l'ufficiale e i suoi cinquanta uomini.
11 Il re
mandò da Elia un altro ufficiale con altri cinquanta
uomini.
- Scendi subito di lì, uomo di
Dio, - gridò l'ufficiale. - Fa' in fretta; è un ordine del
re!
12 Elia
rispose:
- Sono un uomo di Dio? Allora scenda un
fuoco dal cielo e distrugga te e i tuoi cinquanta
uomini!
Subito scese un fuoco dal cielo e uccise
l'ufficiale e i suoi cinquanta uomini.
13 Per la
terza volta il re mandò da Elia un ufficiale con cinquanta uomini. Egli
andò sul monte, s'inginocchiò davanti a Elia e lo
supplicò:
- Uomo di Dio, non far morire me
e i miei uomini, tuoi servitori!
14 Gli altri
ufficiali e i loro uomini sono stati uccisi da un fuoco sceso dal cielo. Non
farci morire, ti prego!
15 - L'angelo del Signore
ordinò a Elia: «Va' con l'ufficiale; non aver
paura».
Elia seguì l'ufficiale,
andò dal re
16 e gli disse: «Questo
è il messaggio del Signore: Tu hai mandato messaggeri a consultare
Baal-Zebub, il dio della città di Accaron. Non c'era forse in Israele un
Dio da consultare? Non ti alzerai più dal letto: morirai!».
17 Come il Signore aveva annunziato per mezzo di
Elia, il re morì. Non aveva figli, perciò dopo di lui regnò
suo fratello Ioram. Quando Ioram divenne re d'Israele, in Giuda regnava da due
anni un altro Ioram, figlio di Giosafat.
18 Gli
altri fatti della vita di Acazia sono scritti nella "Storia dei re
d'Israele".
Elia fa cadere il fulmineCAPITOLO 2
I DUE REGNI ALL'EPOCA DEL PROFETA ELISEO
Elia è portato in
cielo: gli succede Eliseo
1 Un giorno il Signore
rapi Elia in cielo in un turbine di vento. Elia ed Eliseo stavano allontanandosi
da Galgala.
2 Elia disse a
Eliseo:
- Tu fermati qui: a me il Signore ha
ordinato di andare a Betel.
Ma Eliseo
rispose:
- Giuro davanti al Signore e davanti a
te che non ti abbandonerò!
Così
andarono tutt'e due a Betel.
3 Il gruppo dei
profeti di Betel andò incontro a Eliseo:
-
Non sai che oggi il Signore ti porterà via il tuo maestro? - gli
dissero.
- Sì, lo so, - rispose Eliseo; -
ma state zitti, non parlatene.
4 Elia disse a
Eliseo:
- Tu fermati qui: a me il Signore ha
ordinato di andare a Gerico.
Ma Eliseo
rispose:
- Giuro davanti al Signore e davanti a
te che non ti abbandonerò!
Così
andarono tutt'e due a Gerico.
5 Il gruppo dei
profeti di Gerico raggiunse Eliseo.
- Non sai che
oggi il Signore ti porterà via il tuo maestro? - gli
dissero.
- Sì, lo so, - rispose Eliseo; -
ma state zitti, non parlatene.
6 Poi Elia disse a
Eliseo:
- Tu fermati qui. A me il Signore ha
ordinato di andare al fiume Giordano.
Ma Eliseo
rispose:
- Giuro davanti al Signore e davanti a
te che non ti abbandonerò!
Partirono
tutt'e due.
7 Cinquanta profeti li seguirono.
Elia ed Eliseo si fermarono in riva al Giordano. I cinquanta profeti si tenevano
a una certa distanza.
8 Elia prese il suo
mantello, lo arrotolò e lo sbattè contro le acque del fiume, e le
acque si divisero in due; così Elia ed Eliseo poterono raggiungere
l'altra riva all'asciutto.
9 Mentre
attraversavano, Elia chiese a Eliseo:
- Dimmi che
cosa posso fare per te, prima che il Signore mi porti
via.
- Vorrei essere l'erede principale del tuo
spirito di profeta, - rispose Eliseo.
10 - Non
è poco! - disse Elia, e aggiunse: - Avrai quel che chiedi, se riuscirai a
vedermi mentre verrò portato via da te: altrimenti
no.
11 Continuarono a camminare e a parlare. Un
carro di fuoco con cavalli di fuoco passò in mezzo a loro. Elia fu rapito
in cielo in un turbine di vento.
12 Eliseo
riuscì a vedere e gridò: «Elia, padre mio! Difesa e forza
d'Israele». Poi non lo vide più. Allora, per il dolore,
strappò in due i suoi vestiti.
13
Raccolse il mantello che era caduto a Elia, tornò indietro e si
fermò in riva al Giordano.
14 Prese il
mantello d'Elia, lo sbattè contro le acque del fiume e invocò:
«Signore, Dio d'Elia, dove sei?». Poi, come aveva fatto Elia,
colpì le acque ed esse si divisero in due: egli poté attraversare.
15 Da lontano i profeti di Gerico lo videro e
dissero: «Lo spirito profetico d'Elia è passato ad Eliseo». Gli
corsero incontro e s'inchinarono davanti a lui fino a terra.
16 Gli proposero: - Qui, fra noi, ci sono
cinquanta uomini coraggiosi e forti: mandiamoli a cercare il tuo maestro. Forse
lo spirito del Signore l'ha soltanto preso e gettato su un monte o in fondo a
una valle.
Eliseo
rispose:
- Non
mandateli!
17 Ma la loro insistenza fu tale che
alla fine Eliseo si rassegnò:
- Fate
pure.
Così mandarono i cinquanta uomini
alla ricerca d'Elia. Rimasero via tre giorni, ma non riuscirono a trovarlo.
18 Allora tornarono a Gerico, da
Eliseo.
- Era inutile andare. Ve l'avevo detto! -
disse loro Eliseo.
Elia rapito sopra un carro di fuoco
PRODIGI DI ELISEO
19 Gli abitanti della
città di Gerico dissero a Eliseo:
- Come
avrai visto anche tu, signore, non si starebbe poi tanto male in questa
città; solo che l'acqua è cattiva e la nostra terra è senza
vita.
20 Allora Eliseo
ordinò:
- Portatemi una scodella nuova,
piena di sale.
Gli portarono la scodella.
21 Eliseo andò alla sorgente dell'acqua,
vi versò il sale e pronunziò queste parole: «Il Signore dice:
lo rendo pura quest'acqua: non procurerà più né morte
né sterilità».
22 Come aveva
detto Eliseo, quell'acqua divenne pura e lo è ancor
oggi.
23 In seguito, Eliseo andò da Gerico
a Betel. Mentre camminava, alcuni ragazzi uscirono dalla città e
cominciarono a prenderlo in giro gridando: «Va' via, va' via, testa
pelata!».
24 Eliseo si voltò, li vide
e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dal bosco due orse e
sbranarono quarantadue di quei ragazzi.
25 Da
Betel, Eliseo andò fino al monte Carmelo e poi tornò a
Samaria.
CAPITOLO
3
IORAM, RE D'ISRAELE
1 Ioram, figlio di Acab,
diventò re d'Israele, a Samaria, nel diciottesimo anno di regno di
Giosafat, re di Giuda. Regnò dodici anni.
2 Anche lui andò contro la volontà
del Signore, ma non come suo padre e sua madre: se non altro, eliminò la
stele fatta erigere da suo padre in onore del dio Baal.
3 Tuttavia rimase legato alla colpa del re
Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele: non se ne
staccò mai.
GUERRA TRA ISRAELITI E MOABITI
4 Mesa, re di Moab, era un
allevatore di pecore. Aveva sempre pagato al re d'Israele un tributo di
centomila agnelli e centomila montoni con la loro lana,
5 ma, alla morte di Acab, re d'Israele, Mesa si
era ribellato.
6 Allora il nuovo re d'Israele,
Ioram, partì da Samaria e passò in rassegna le truppe d'Israele.
7 Poi mandò a dire a Giosafat, re di
Giuda: «Il re dei Moabiti si è ribellato contro di me. Vuoi allearti
con me per combatterli?». «Verrò, - fece rispondere Giosafat; -
conta pure su di me, sul mio esercito e sulla mia cavalleria!».
8 Fece anche chiedere: «Che strada
faremo?». «Passeremo dal deserto di Edom», fece rispondere Ioram.
9 Il re d'Israele e il re di Giuda si misero in
marcia. Anche il re di Edom andò con loro. Camminarono sette giorni. Non
c'era acqua né per le truppe né per le bestie da soma.
10 Allora il re d'Israele
gridò:
- E' la fine! Il Signore ci ha
radunati tutt'e tre, per farci cadere nelle mani dei
Moabiti.
11 Giosafat
-disse:
- Dovremmo consultare il Signore. Non
c'è qui un suo profeta che ci aiuti?
Uno
degli ufficiali del re d'Israele rispose:
-
C'è qui Eliseo, figlio di Safet. Era l'aiutante di
Elia.
12 - Bene, - rispose Giosafat, - lui
conosce la parola del Signore!
Il re d'Israele,
il re di Giuda Giosafat e il re di Edom andarono da
Eliseo.
13 - Che cosa vuoi da me? - disse Eliseo
al re Ioram. - Va' a consultare i profeti di tuo padre e di tua
madre!
- No, - rispose Ioram, - il Signore ci ha
radunati tutti e tre per farci cadere nelle mani dei
Moabiti.
14 Eliseo
rispose:
- Giuro davanti al Signore onnipotente
di cui sono servitore! Se non fosse per il rispetto che porto al re di Giuda,
non mi occuperei di te, non ti guarderei neppure.
15 Ora fate venire qui da me un suonatore.
Mentre quello suonava, Eliseo fu afferrato dalla potenza del
Signore
16 e cominciò a parlare:
«Questo è il messaggio del Signore: Scavate molte buche in quella
valle,
17 perché non sentirete vento e
non vedrete pioggia, ma la valle si riempirà d'acqua. Potrete bere voi, i
vostri greggi e le vostre bestie da soma!
18 Il
Signore farà cose ben più grandi: farà cadere il territorio
di Moab nelle vostre mani.
19 Potrete
distruggere le loro fortezze e le loro città più importanti.
Abbatterete tutti i loro alberi da frutta, turerete tutte le loro sorgenti e
rovinerete i loro fertili campi coprendoli di
sassi».
20 Il mattino dopo, all'ora del
sacrificio, arrivò una ondata dalla parte di Edom, e il paese fu
sommerso.
21 Intanto, i Moabiti erano venuti a
sapere che i tre re erano in marcia contro di loro. I Moabiti avevano reclutato
ogni uomo in grado di portare le armi e avevano preso posizione sul confine.
22 Si alzarono all'alba. Il sole si rifletteva
sull'acqua e, da lontano, i Moabiti la vedevano rossa come sangue.
23 Perciò esclamarono: «Ma quello
è sangue! I tre si sono certamente scontrati tra di loro e si sono
uccisi. Avanti, Moabiti, tutti a far bottino!».
24 I Moabiti raggiunsero gli accampamenti degli
Israeliti, ma questi uscirono all'attacco, li sconfissero e li misero in fuga.
Poi penetrarono nel territorio di Moab e lo
conquistarono
25 Demolirono le città. Ogni
uomo gettò un sasso nei campi, finché non furono tutti
completamente coperti; turarono le sorgenti; abbatterono tutti gli alberi da
frutta. Alla fine, rimaneva soltanto la città di Kir-Careset, ma i
soldati, armati di fionde, la circondarono e l'attaccarono.
26 Quando il re di Moab capì che ormai
stava perdendo la battaglia, prese con sé settecento uomini armati di
spada, per aprirsi un varco verso il re di Edom. I soldati non vi riuscirono.
27 Allora il re di Moab prese il suo figlio
primogenito, che avrebbe dovuto regnare dopo di lui, e lo offrì in
sacrificio sulle mura della città. Un grande terrore s'impadronì
degli Israeliti, che scapparono e se ne tornarono nella loro
terra.
CAPITOLO 4
ELISEO AIUTA UNA POVERA VEDOVA
1 Una volta, una donna, moglie
di uno dei profeti, gridò a Eliseo:
- Mio
marito, tuo servitore, è morto. Tu sai che era fedele al Signore. Aveva
un debito con un tale che ora vuol prendersi i miei due figli come
schiavi.
2 Eliseo le
chiese:
- Che cosa posso fare per te? Dimmi che
cosa hai in casa.
La donna
rispose:
- In casa non ho più niente: mi
è rimasto solo un vasetto d'olio.
3 -
Allora, - rispose Eliseo, - fatti imprestare alcuni recipienti dai tuoi vicini,
il maggior numero possibile.
4 Poi entra in casa
tua e chiuditi dentro con i tuoi figli. Versa l'olio in ogni recipiente e,
quando uno è pieno, mettilo da parte.
5 La
donna lasciò Eliseo e andò a chiudersi in casa con i suoi figli:
loro le passavano i recipienti, e lei versava l'olio.
6 I recipienti si riempivano. A un certo punto
la donna disse a un figlio:
- Passamene un
altro.
- Non ce ne sono più! - rispose
lui, e l'olio smise di colare.
7 La donna corse a
riferire al profeta quel che era successo. Egli le
disse:
- Va' a vender l'olio. Con il ricavato
pagherai il tuo debito. Ne avanzerà abbastanza da far vivere te e i tuoi
figli.
ELISEO E UNA DONNA DI SUNEM
8 Una volta, Eliseo
passò dal villaggio di Sunem. Una donna molto ricca lo invitò con
insistenza a mangiare da lei. Da allora, tutte le volte che passava di
lì, si fermava a mangiare da lei.
9 La
donna disse al marito: «Quello che viene sempre qui da noi è un uomo
santo, mandato da Dio. Ne sono certa!
10
Costruiamogli una cameretta al piano di sopra, e mettiamoci un letto, un tavolo,
una sedia e un lume. Così, quando verrà da noi, potrà
alloggiare lì».
11 Un giorno, Eliseo
andò a Sunem e si ritirò nella stanzetta per passarvi la notte.
12 Disse a Giezi, il suo
servo:
- Chiama la donna che ci
ospita.
Giezi la chiamò e lei salì
da lui.
13 Eliseo, intanto, aveva detto a
Giezi:
- Parlale tu. Dille che è stata
veramente gentile con noi e chiedile se possiamo fare qualcosa per lei. Forse ha
bisogno che la raccomandiamo al re o al capo
dell'esercito.
La donna, però,
rispose:
- Non ho bisogno; sto bene fra la mia
gente.
14 - Che cosa possiamo fare per lei,
allora?
- chiese di nuovo
Eliseo.
Giezi
rispose:
- Questa donna ha la disgrazia di non
avere figli e suo marito è già molto
vecchio.
15- Richiamala, - ordinò allora
Eliseo.
Il servitore la chiamò. Quando lei
fu sulla porta,
16 Eliseo le
disse:
- L'anno prossimo, a quest'ora, stringerai
un figlio fra le tue braccia.
Ma la donna
rispose:
- Mio signore, non illudermi, tu che sei
uomo di Dio!
17 Più tardi la donna rimase
incinta e l'anno dopo, a quell'epoca, ebbe un bambino, come aveva detto
Eliseo.
MORTE DEL FIGLIO DELLA DONNA DI SUNEM
18 Il bambino era cresciuto.
Un giorno andò a trovare suo padre che lavorava con i mietitori.
19 Appena arrivato, si mise a gridare: «La
mia testa! La mia testa!».
Allora il padre
ordinò a un servo: «Portalo subito a sua
madre».
20 Il servo prese il ragazzo e lo
portò alla madre. La donna lo tenne sulle ginocchia fin verso
mezzogiorno, e a quell'ora il ragazzo morì.
21 Lei allora lo portò di sopra, lo
distese sul letto del profeta Eliseo e uscì, chiudendo la porta.
22 Chiamò suo marito e gli
disse:
- Dammi uno dei tuoi servi e un'asina.
Vado di corsa dal profeta e torno.
23 Il marito
le chiese:
- Perché ci vai proprio oggi?
Non è la festa della luna nuova e neppure un
sabato!
- Non ti preoccupare!, - gli rispose la
moglie.
24 Mise la sella sull'asina e
ordinò al servo: «Falla camminare: ti fermerai solo se te lo dico
io».
25 Così arrivò dal
profeta, sul monte Carmelo.
Quando Eliseo la vide
da lontano, disse al suo servo Giezi: - Ma quella è la donna di Sunem!
26 Corrile incontro e chiedile se va tutto bene
a lei, a suo marito e a suo figlio.
- Sì,
grazie, - rispose la donna,
27 e corse dal
profeta, sul monte. Si gettò ai suoi piedi. Giezi voleva spingerla via,
ma il profeta disse:
- Lasciala in pace! E' molto
amareggiata. Il Signore mi tiene nascosto il motivo, non me lo ha fatto
sapere.
28 La donna
gridò:
- Ti avevo chiesto io di avere un
figlio, signore? Ti avevo ben detto di non illudermi!
ELISEO RIDÀ VITA AL FIGLIO DELLA DONNA DI SUNEM
29 Eliseo disse a
Giezi:
- Preparati a partire. Prendi il mio
bastone e va' a Sunem. Per la strada, non fermarti a salutare nessuno. Se
qualcuno ti saluta, non rispondere. Quando arrivi, posa il mio bastone sul volto
del ragazzo.
30 Ma la madre del ragazzo
disse:
- Giuro davanti al Signore e davanti a te:
non me ne vado di qui se non vieni anche
tu!
Allora Eliseo partì insieme con la
donna.
31 Giezi era arrivato prima di loro. Aveva
posato il bastone sul volto del ragazzo, ma non c'era stata alcuna reazione,
nessun segno di vita. Allora Giezi andò incontro a Eliseo e gli disse:
«Il ragazzo non si è
svegliato».
32 Eliseo entrò in casa.
Vide il corpo del ragazzo adagiato sul suo letto;
33 si chiuse dentro con lui e si mise a pregare
il Signore.
34 Poi si stese sul ragazzo, con la
bocca sulla sua bocca, gli occhi di fronte ai suoi occhi e le mani contro le sue
mani. Rimase sdraiato su di lui finché il suo corpo non si scaldò.
35 Poi si alzò e si mise a camminare su e
giù per la stanza. Infine tornò a stendersi sul ragazzo. Dopo un
po', il ragazzo starnuti sette volte e alla fine aprì gli occhi.
36 Eliseo chiamò Giezi e gli
ordinò di far venire la donna. «Ecco tuo figlio, prendilo!», le
disse.
37 La donna si gettò ai piedi del
profeta e s'inchinò fino a terra. Poi prese suo figlio e
uscì.
LA MINESTRA IMMANGIABILE
38 Eliseo tornò a
Galgala. A quel tempo c'era una carestia nella regione. Il gruppo di profeti era
riunito intorno a lui. Eliseo ordinò a suo servo: «Metti un
pentolone sul fuoco e prepara una minestra per tutto il
gruppo».
39 Un profeta andò nei campi
a raccogliere erbe e trovò una specie di vite selvatica; colse alcuni dei
suoi frutti simili a zucche. Se ne riempì il mantello e tornò a
casa. Non conoscevano quei frutti, ma lui li tagliò a pezzi nella
minestra
40 La minestra fu servita, ma appena
l'assaggiarono, cominciarono a gridare:
- Uomo di
Dio, la minestra è avvelenata. Nessuno poté
mangiarla.
41 Il profeta Eliseo, allora,
comandò: - Portate un po' di farina.
La
gettò nel pentolone e ordinò:
-
Servitevi e mangiate.
Nel pentolone non c'era
più nulla di velenoso.
LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI
42 Una volta, arrivò un
uomo dal villaggio di Baal-Salisa: portò al profeta venti pani d'orzo,
fatti con farina nuova, e un sacco di grano appena raccolto. Eliseo disse al suo
servo di sfamare il gruppo con quei viveri.
43
Ma il servo rispose:
- Questa roba non basta per
dar da mangiare a cento persone!
- Distribuisci
questi viveri, - disse Eliseo, perché il Signore dice: «Ognuno
avrà abbastanza da mangiare e ne avanzerà anche!».
44 Il servo li distribuì e ne
avanzò, come il Signore aveva
detto.
CAPITOLO 5
GUARIGIONE DI NAAMAN
1 Il comandante dell'esercito
del re di Aram si chiamava Naaman. Il suo re lo stimava molto e lo teneva in
grande considerazione, perché, per mezzo di Naaman, il Signore aveva
fatto vincere una guerra agli Aramei. Questo valoroso soldato, però,
aveva una grande malattia della pelle.
2 Una
volta, una banda di Aramei era andata a far razzie nel territorio d'Israele.
Avevano preso prigioniera una ragazza, che poi era diventata serva della moglie
di Naaman.
3 Un giorno, la ragazza disse alla
sua padrona: «Basterebbe che il mio padrone potesse incontrare il profeta
che sta a Samaria: lui lo guarirebbe!».
4
Naaman andò a riferire al suo re quel che aveva detto la ragazza
israelita.
5 Il re di Aram gli rispose:
«Parti subito: io ti darò una lettera per il re d'Israele».
Naaman prese con sé circa trecentocinquanta chili d'argento,
sessantacinque d'oro, dieci abiti di lusso e partì.
6 Consegnò la lettera al re d'Israele.
C'era scritto: «Con questa lettera ti presento il mio servitore Naaman:
guariscilo dalla sua malattia».
7 Lette
queste parole, preoccupato, il re d'Israele si strappò i vestiti.
Esclamò: «Questo mi manda uno perché io lo guarisca. Come se
io fossi un dio e avessi il potere di far vivere o morire! E' chiaro; cerca un
pretesto contro di me! Lo vedete anche
voi».
8 Quando il profeta Eliseo venne a
sapere che il re si era strappato i vestiti, gli mandò a dire:
«Perché fai così? Se quell'uomo viene da me, si
accorgerà che in Israele c'è un profeta!».
9 Naaman andò a casa di Eliseo, con i
suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò sulla porta.
10 Eliseo mandò un messaggero a
dirgli:
- Va' al fiume Giordano: immergiti sette
volte nelle sue acque. Il tuo corpo tornerà sano e tu sarai purificato.
11 Naaman se ne andò furibondo, dicendo:
- Io pensavo: a uno come me il profeta verrà certamente incontro; poi
pregherà il suo Dio, il Signore, toccherà con la mano la parte
malata e farà sparire il mio male.
12 I
fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, sono certamente migliori di tutti i corsi
d'acqua d'Israele. Per essere purificato, non bastava immergersi nelle loro
acque? Naaman si voltò e se ne andò furibondo.
13 I suoi servi si avvicinarono e gli
dissero:
- Padre, se il profeta ti avesse
ordinato una cosa difficile, certamente l'avresti fatta. Ti chiede soltanto di
immergerti nell'acqua per purificarti: perché non
farlo?
14 Naaman andò al fiume Giordano.
Si immerse nelle acque, sette volte, come il profeta aveva detto, e fu
purificato: la sua pelle ridiventò come quella di un
bambino.
15 Allora Naaman tornò dal
profeta con tutti i suoi uomini. Si presentò davanti a lui e gli
disse:
- Ora so che in tutta la terra c'è
soltanto un Dio, quello d'Israele! Accetta adesso il dono che io, tuo servo,
voglio farti.
16 Ma il profeta Eliseo
rispose:
- Com'è vero che il Signore vive
e che io sono suo servo, non posso accettare
nulla!
Naaman insistette, ma Eliseo
continuò a rifiutare.
17 Naaman
continuò:
- Se non accetti il mio dono,
almeno lasciami portar via un po' di terra di qui, quanta se ne può
caricare su due muli. D'ora in poi offrirò sacrifici soltanto al Signore,
non ad altri dèi.
18 Spero che il Signore
mi perdoni una cosa: quando il mio re va a inginocchiarsi nel tempio del dio
Rimmon, se lui si appoggia al mio braccio, allora mi devo inchinare anch'io
insieme con lui. Il Signore mi perdoni questo gesto!
19 - Va' pure in pace! - gli rispose
Eliseo.
IL SERVO DI ELISEO INGANNA NAAMAN
Naaman aveva già fatto
un pezzo di strada,
20 quando Giezi, il servo
del profeta Eliseo, pensò: «Il mio padrone non ha voluto accettare
quel che Naaman, l'Arameo, gli offriva. Com'è vero che il Signore vive,
rincorrerò Naaman e mi farò dare io
qualcosa».
21 E corse dietro a Naaman.
Quando Naaman vide che Giezi correva verso di lui, scese dal carro, gli
andò incontro e gli disse:
- C'è
qualcosa che non va?
22 - Tutto bene! - rispose
Giezi, - il mio padrone mi manda a dirti che sono arrivati da lui due giovani.
Fanno parte di un gruppo di profeti della regione montagnosa di Efraim. Tu
dovresti offrire per loro trentacinque chili d'argento e due bei
vestiti.
23 - Ti prego d'accettare settanta chili
d'argento! - rispose Naaman con molta insistenza. Mise l'argento in due sacchi,
li legò e li consegnò ai suoi servi insieme ai due vestiti. Essi
trasportarono il tutto, camminando davanti a Giezi.
24 Quando giunsero nel luogo chiamato Ofel,
Giezi si fece dare i sacchi e li lasciò in casa sua. Poi rimandò
indietro gli uomini, ed essi se ne andarono.
25
Lui, invece, tornò dal suo padrone.
Eliseo
gli chiese:
- Da dove
arrivi?
- Da nessuna parte, - rispose Giezi.
26 Ma Eliseo gli
disse:
- Tu non lo sai, ma io ero presente in
spirito quando quell'uomo è sceso dal carro per venirti incontro. Ma ti
sembra questo il momento per prendere l'argento, vestiti o anche uliveti, vigne,
pecore, buoi, servi o serve?
27 La malattia di
Naaman verrà su di te e i tuoi discendenti, per
sempre.
Quando lasciò Eliseo, Giezi era
già ammalato; era bianco come la
neve.
CAPITOLO 6
L'ASCIA PERDUTA E RITROVATA
1 Un giorno, i profeti del
gruppo dissero a Eliseo:
- L'ambiente in cui ci
riuniamo con te è troppo piccolo per tutti noi.
2 Lasciaci andare al fiume Giordano; ci
procureremo un tronco per uno e poi costruiremo qui un locale adatto a
riunirci.
- Andate pure, - rispose
Eliseo.
3 Uno di loro
disse:
- Ti prego, vieni anche
tu.
- Va bene, vengo, - rispose
Eliseo.
4 Insieme andarono al fiume Giordano a
tagliare alberi.
5 Uno di loro stava abbattendo
il suo albero, quando la lama della sua ascia cadde in acqua. Allora
gridò:
- Maestro! Non era mia, me
l'avevano prestata!
6 - Dov'è caduta? -
chiese il profeta.
L'altro indicò il
posto. Eliseo tagliò un pezzo di legno e ve lo lanciò; allora la
lama di ferro tornò a galla.
7 -
Raccoglila, - ordinò Eliseo.
L'altro
allungò il braccio e la prese.
ELISEO CATTURA ALCUNI SOLDATI ARAMEI
8 Il re di Aram era in guerra
con Israele. Riunì i suoi ufficiali e indicò loro dove voleva
porre l'accampamento.
9 Il profeta Eliseo,
però, mandò a dire al re
d'Israele:
- Fa' attenzione! Non passare in
quella zona perché gli Aramei scenderanno di
là.
10 Allora il re d'Israele poté
mandare alcun uomini nel posto indicato dal profeta. Il fatto si ripeté
più di una volta. Eliseo avvertiva il
re
ed egli poteva stare in
guardia.
11 Il re di Aram si irritò
moltissimo pei questa situazione. Convocò i suoi ufficiali chiese
loro:
- Tra noi c'è qualcuno che collabora
con il re d'Israele. Potete dirmi chi
è?
12 - Non è uno di noi, o re, -
rispose uno degli ufficiali, - ma è Eliseo, il profeta chi vive in
Israele. Lui comunica al suo re ogni tua parola, anche quelle pronunziate nella
tua camera da letto!
13 - Scoprite dove si trova,
- ordinò il re. -
Lo farò
catturare.
Quando il re venne a sapere che Eliseo
si trovava nella città di Dotan,
14
mandò là un forte gruppo di soldati, con carri e cavalli
Arrivarono di notte e accerchiarono la
città.
15 La mattina il servo del profeta
Eliseo si alzò uscì, vide soldati, carri e cavalli che circonda
vano la città e gridò a Eliseo:
-
E' spaventoso, maestro! Che cosa possiamo
fare?
16 - Non aver paura, - gli rispose Eliseo,
- nostri difensori sono più numerosi dei
loro!
17 Poi si mise a pregare: «Signore,
apri gli occhi a quest'uomo, fa' che possa vedere». Il Signore aprì
gli occhi al servo, e lui fu in grado di vedere: le montagne erano piene di
carri e cavalli di fuoco, tutt'intorno a
Eliseo.
18 Gli Aramei, intanto, si diressero
verso il profeta Eliseo. Egli pregò il Signore: «Rendi cieca questa
gente!». Il Signore, allora, tolse loro la vista, come aveva chiesto
Eliseo. A quel punto Eliseo disse loro: «Avete sbagliato strada; non
è quella la città. Venite dietro a me, vi porterò io
dall'uomo che cercate». In questo modo li fece andare fino a Samaria.
20 Quando furono entrati nella città,
Eliseo pregò ancora: «Signore, apri gli occhi a questa gente, fa'
che ci vedano di nuovo». Quando il Signore aprì loro gli occhi, essi
si accorsero di trovarsi al centro della città di
Samaria.
21 Quando il re d'Israele vide gli
Aramei, chiese a Eliseo:
- Devo ucciderli, padre
mio?
22 - No, - rispose Eliseo. - Di solito tu
non uccidi neppure i prigionieri che hai preso con la tua spada e con il tuo
arco. A questi fa' quindi portare da mangiare e da bere e poi lasciali tornare
dal loro re.
23 Il re d'Israele fece per loro un
gran banchetto; quando ebbero mangiato e bevuto, li rimandò dal loro re.
Da allora, non sono più penetrate in territorio israelita bande di
Aramei.
L'ASSEDIO DI SAMARIA
24-25 Qualche tempo dopo,
Ben-Adad, re di Aram, radunò il suo esercito e andò ad assediare
Samaria. L'assedio degli Aramei era tale, che la città fu ridotta alla
fame. Per una semplice testa d'asino bisognava dare quasi novecento grammi
d'argento. Per mezzo chilo di sterco di colombo si pagavano persino più
di cinquanta grammi d'argento.
26 Un giorno, il
re d'Israele camminava sulle mura della città e una donna gli
gridò: - Re, mio signore, ti prego,
aiutami!
27 Ma il re
rispose:
- Se non ti aiuta Dio, come posso farlo
io? Dove li trovo, io, il grano e il vino?
28 Poi
aggiunse:
- Che cosa ti è
successo?
Lei
rispose:
- Vedi quella donna? L'altro giorno mi
ha proposto: «Prendiamo tuo figlio e mangiamolo; domani mangeremo il
mio».
29 Abbiamo fatto cuocere mio figlio e
lo abbiamo mangiato. Il giorno dopo le ho
detto:
- Adesso mangiamo il
tuo.
Lei, però, lo aveva
nascosto.
30 Udito il racconto della donna, il re
si strappò i vestiti inorridito. Poiché stava camminando sulle
mura, il popolo poté vederlo: sotto le sue vesti, sulla pelle, portava
una tela di sacco.
31 Il re diceva: «Dio mi
punisca severamente, se oggi non cade la testa di Eliseo, figlio di
Safat!».
La fame a Samaria
ELISEO ANNUNZIA LA FINE DELLA CARESTIA
32 Eliseo era a casa sua, e
con lui c'erano gli anziani della città. Il re mandò da lui uno
dei suoi uomini. Prima che quello arrivasse, Eliseo disse agli
anziani:
- Vedete? Quel figlio di assassino ha
mandato qualcuno a tagliarmi la testa. Quando arriva l'inviato del re, voi
sbarrate la porta e non fatelo entrare; dietro di lui si sente già il
rumore dei passi del suo re!
33 Eliseo stava
ancora parlando, quando il re in persona arrivò da lui e gli
disse:
- Tutte le nostre disgrazie ci vengono dal
Signore. Che cosa posso ancora spettarmi da
lui?
CAPITOLO 7
1 Eliseo rispose: - Ascolta quel che dice il
Signore: Domani a quest'ora, al mercato di Samaria, con un pezzo d'argento si
potranno comprare sette chili di farina o quattordici d'orzo.
2 L'aiutante del re d'Israele, il suo braccio
destro, rispose al profeta:
- Non sarebbe
possibile neppure se il Signore facesse piover cibo dal cielo!
- Invece lo vedrai con i tuoi occhi, - rispose
Eliseo, - ma non assaggerai di questi cibi!
GLI ARAMEI LASCIANO SAMARIA
3 Presso la porta di Samaria,
quattro uomini malati di una grave malattia della pelle parlavano tra loro:
«Perché dobbiamo restare qui ad aspettare la morte? - dicevano.
4 Se decidiamo di entrare in città,
moriremo là, perché non si trova nulla da mangiare. Se rimaniamo
qui, moriremo ugualmente. Perciò, andiamo a consegnarci all'accampamento
degli Aramei. Se ci lasceranno in vita, tanto meglio; se ci uccideranno,
pazienza!».
5 AI tramonto s'incamminarono
verso l'accampamento degli Aramei. Arrivarono ai bordi del campo e videro che
non c'era nessuno.
6 Era successo che, per tutto
l'accampamento arameo, il Signore aveva fatto sentire un rumore simile
all'avvicinamento di un grande esercito con carri e cavalli. Gli Aramei avevano
pensato: «Il re d'Israele ha pagato il re degli Ittiti e quello degli
Egiziani perché ci attacchino».
7
Perciò, verso sera, si erano dati alla fuga, lasciando l'accampamento
come si trovava; avevano abbandonato tende, cavalli e armi. Pur di salvare la
vita, erano scappati.
8 I quattro malati,
arrivati ai bordi dell'accampamento, entrarono in una tenda: vi trovarono da
mangiare e da bere. Portarono via argento e vestiti e andarono a nascondere
tutto. Poi tornarono indietro ed entrarono in un'altra tenda; anche di li
portarono via roba e andarono a nasconderla.
9
Poi ci ripensarono: «Non ci stiamo comportando bene. Quel che abbiamo visto
oggi e una notizia troppo bella per starcene zitti. Se aspettiamo fino a
domattina prima di diffonderla, saremo certamente puniti. Andiamo subito alla
reggia e raccontiamo ogni cosa».
10 Giunti
alla porta della città, gridarono alle
sentinelle:
- Siamo andati all'accampamento degli
Aramei. Non c'era nessuno, non si sentiva neppure una voce. Ci sono soltanto
cavalli e asini, ancora legati, e le tende abbandonate.
11 Le sentinelle portarono la notizia alla
reggia.
12 Il re si alzò in piena notte e
disse ai suoi ministri:
- Vi spiego io qual
è il piano degli Aramei. Sanno che noi siamo ridotti alla fame. Sono
certamente usciti dall'accampamento per andarsi a nascondere in campagna; sono
convinti che noi usciremo da Samaria e che, così, potranno prenderci vivi
ed entrare in città:
13 Uno dei ministri
propose al re:
- In città ci sono ancora
cavalli vivi; prendiamone cinque. In ogni caso sono destinati a fai la fine di
tutto Israele! Mandiamo qualcuno vedere e sapremo quel che sta succedendo.
14 Prepararono due carri con i cavalli. Il re li
mandò sulle tracce dell'esercito arameo, con l'ordine di spiarlo.
15 Seguirono le tracce degli Aramei fino al
fiume Giordano; la strada era piena di vestiti e di altri oggetti che, nella
fretta, gli Aramei avevano abbandonato. Allora gli inviati tornarono dal re a
far rapporto.
16 Subito gli abitanti di Samaria
si diressero all'accampamento degli Aramei e lo saccheggiarono. Così,
come il Signore aveva annunziato, con un pezzo d'argento si poterono comprare
sette chili di farina o quattordici d'orzo.
17
Il re incaricò il suo aiutante, il suo braccio destro, di ispezionare il
mercato alla porta della città. La folla lo calpestò ed egli
morì Così aveva annunziato il profeta Eliseo quando il re era
andato a trovarlo.
18 Il profeta aveva detto al
re:
- Domani a quest'ora, al mercato di Samaria
con un pezzo d'argento si potranno comprar sette chili di farina o quattordici
d'orzo.
19 L'aiutante del re aveva obiettato al
profeta:
- Questo non sarebbe possibile neppure
se il Signore facesse piovere cibo dal cielo.
-
Invece lo vedrai con i tuoi occhi, - gli aveva risposto Eliseo. - Ma non
assaggerai di quei cibi!
20 Avvenne proprio
così; la gran folla alla porta della città lo calpestò ed
egli morì.
CAPITOLO
8
FINE DELLA STORIA DELLA DONNA DI SUNEM
(vedi 4, 8-37)
1 Un giorno, Eliseo incontrò la donna
alla quale aveva fatto tornare in vita il figlio. Le disse: «Il Signore ha
deciso di far venire una carestia che durerà sette anni. Va' via di qui,
con tutta la tua famiglia, e stabilisciti
altrove».
2 La donna seguì il
suggerimento del profeta: con tutta la sua famiglia, andò a vivere per
sette anni nel territorio dei Filistei.
3
Passati i sette anni, tornò dalla regione dei Filistei. Si recò
dal re per chiedere la restituzione della sua casa e delle sue terre.
4 In quel momento il re stava parlando con
Giezi, il servo del profeta Eliseo: si faceva raccontare le grandi imprese
compiute dal profeta.
5 Giezi stava raccontando
come Eliseo aveva fatto tornare in vita il ragazzo morto; proprio allora la
madre venne dal re a chiedere la restituzione della sua casa e delle sue terre.
Giezi esclamò: «Re, mio signore, è questa la donna di cui ti
parlavo! E' qui con suo figlio, il ragazzo che Eliseo ha fatto tornare in
vita!».
6 Il re interrogò la donna e
lei raccontò ogni cosa. Poi mandò con lei un funzionario, al quale
diede quest'ordine: «Falle riavere tutti i suoi beni e il reddito dei suoi
campi per i sette anni di assenza dalla sua
terra».
CAZAEL DIVENTA RE DI ARAM
7 Una volta, Eliseo
andò nella città di Damasco. A quel tempo Ben-Adad, il re degli
Aramei, era ammalato. Quando venne a sapere che il profeta era arrivato da
quelle parti,
8 il re disse a un certo Cazael.
- Prendi un regalo e va' a trovare il profeta.
Digli di chiedere al Signore se uscirò vivo da questa malattia.
9 Cazael andò a trovare il profeta. Come
dono portò i migliori prodotti di Damasco, il carico di quaranta
cammelli. Si presentò al profeta e gli
disse:
- Mi manda Ben-Adad, il re di Aram, tuo
servitore. Vorrebbe sapere se uscirà vivo dalla sua
malattia.
10 - Digli pure che guarirà! -
rispose Eliseo. - In realtà, il Signore mi ha rivelato che egli
morirà.
11 Il volto del profeta si
irrigidì, al punto che Cazael ne fu turbato. Poi Eliseo scoppiò a
piangere.
12 - Perché piangi? - gli
chiese Cazael. - Io so il male che farai agli Israeliti! - rispose Eliseo. -
Incendierai le loro fortezze, ucciderai con la spada i soldati migliori, farai a
pezzi i bambini, sventrerai le donne incinte.
13
- Come potrei fare cose tanto enormi, mio signore, io che non sono nessuno? -
replicò Cazael.
- Il Signore mi ha
rivelato che tu diventerai re di Aram - concluse
Eliseo.
14 Cazael lasciò Eliseo e
tornò dal re, che gli chiese:
- Che cosa
ti ha detto il profeta?
- Mi ha detto che
guarirai, - rispose Cazael.
15 Ma, il giorno
dopo, prese una coperta, la bagnò e soffocò il re. Così
diventò re al posto suo.
IORAM, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 21,
1-20)
16 Nel quinto anno di regno di Ioram,
figlio di Acab, in Israele, divenne re di Giada il figlio di Giosafat, anche lui
di nome Ioram.
17 Aveva trentadue anni e
regnò otto anni a Gerusalemme.
18 Ma sua
moglie era figlia di Acab; per questo egli si comportò alla maniera dei
re d'Israele e della famiglia di Acab e andò contro la volontà del
Signore.
19 Eppure il Signore non volle
distruggere il regno di Giuda, perché aveva promesso al suo servitore
Davide di non estinguere mai la sua dinastia.
20
Durante il regno di Ioram, gli Edomiti si ribellarono alla dominazione di Giuda
e si scelsero un loro re.
21 Allora Ioram, al
comando dei suoi carri da guerra, si diresse a Zair. Fu accerchiato dagli
Edomiti. Durante la notte, sfondò l'accerchiamento degli Edomiti e dei
loro carri, ma i suoi uomini dovettero darsi alla fuga, ognuno verso casa sua.
22 Così gli Edomiti rimasero ribelli al
dominio del regno di Giuda fino a oggi. In quel periodo si ribellarono anche gli
abitanti della città di Libna.
23 Gli
altri fatti della vita di Ioram sono scritti nella "Storia dei re di
Giuda".
24 Alla sua morte, Ioram fu sepolto nella
Città di Davide, accanto ai suoi antenati. Dopo di lui regnò suo
figlio Acazia.
ACAZIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 22,
1-6)
25 Nel dodicesimo anno di regno di Ioram,
figlio di Acab, in Israele, Acazia, figlio di Ioram, divenne re di
Giuda
26 all'età di ventidue anni.
Regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre, Atalia, era discendente di Omri,
re d'Israele.
27 Acazia agì come la
famiglia di Acab, e anche lui andò contro la volontà del Signore.
Non per nulla era imparentato con la famiglia di Acab!
28 Acazia andò, insieme con Ioram, figlio
di Acab, a combattere contro Cazael, re di Aram. La battaglia si svolse a Ramot
di Galaad. Ioram fu ferito dagli Aramei
29 e si
ritirò nella città di Izreel, per farsi curare le ferite che aveva
ricevuto a Rama dagli Aramei, durante la battaglia con Cazael. Poiché le
ferite di Ioram, figlio di Acab, erano gravi, Acazia, figlio di Ioram, re di
Giuda, andò a trovarlo a
Izreel.
CAPITOLO 9
IEU DIVENTA RE D'ISRAELE
1 Un giorno, il profeta Eliseo
chiamò uno dei profeti e gli disse: «Preparati a partire. Prendi con
te questa boccetta d'olio e va' a Ramot di Galaad.
2 Quando sarai arrivato, troverai Ieu, figlio di
Giosafat e nipote di Nimsi; prendilo in disparte dai suoi compagni e portalo in
una camera isolata.
3 Versagli sul capo l'olio
della boccetta e pronunzia queste parole: "Ti consacro re d'Israele". Poi, -
concluse Eliseo, - apri la porta e allontanati senza perdere un
istante».
4 Il giovane profeta andò a
Ramot di Galaad.
5 Arrivò mentre i capi
dell'esercito erano in riunione.
- Ho una cosa da
dirti, comandante! - disse.
- A chi di noi devi
parlare? - chiese Ieu.
- A te, comandante! -
rispose il profeta.
6 Ieu si alzò ed
entrò in casa. Il profeta gli versò l'olio sul capo e
pronunziò queste parole: «Il Signore, Dio d'Israele, dichiara: Ti
consacro re del mio popolo, re d'Israele.
7
Sarai tu a distruggere la dinastia di Acab, tuo padrone di un tempo. In questo
modo vendicherò tutti i miei profeti e i miei servitori fatti uccidere da
Gezabele
8 I discendenti di Acab devono sparire.
In tutto Israele eliminerò dal primo all'ultimo ogni maschio della
famiglia di Acab.
9 Tratterò la sua
famiglia come quella di Geroboamo, figlio di Nebat, e come quella di Baasa,
figlio di Achia.
10 Il corpo di Gezabele non
avrà sepoltura, ma sarà divorato dai cani nella campagna di
Izreel». Detto questo, il profeta aprì la porta e corse via.
11 Ieu uscì e tornò dagli altri
ufficiali del re.
- Tutto bene? - chiesero. - Che
cosa voleva da te quell'esaltato?
- Conoscete
anche voi quell'uomo e sapete bene che discorsi fa! - rispose
Ieu.
12 Che cosa ci nascondi? Raccontaci
tutto.
- Va bene, - replicò Ieu. - M'ha
detto così: «Il Signore dichiara: Ti consacro re
d'Israele».
13 Presero in fretta i loro
mantelli, li stesero su una scalinata e vi fecero salire Ieu. Suonarono le
trombe e gridarono: «Viva il re Ieu!».
IL COMPLOTTO DI IEU CONTRO IL RE IORAM
14 Ieu, figlio di Giosafat e
nipote di Nimsi, organizzò un complotto contro Ioram, nel momento in cui
Ioram, con tutto l'esercito d'Israele, difendeva la città di Ramot di
Galaad dagli attacchi di Cazael, re di Aram.
15
In uno scontro, Ioram fu ferito dagli Aramei e dovette tornare a Izreel per
farsi curare. Ieu disse (agli altri ufficiali): «Se davvero siete dalla mia
parte, guardate che nessuno fugga dalla città per portare a Izreel la
notizia dell'accaduto».
16 Poi salì
sul suo carro e si diresse a Izreel, dove Ioram era ricoverato. Là c'era
anche il re di Giuda, Acazia, venuto a far visita a Ioram.
17 Quando vide arrivare Ieu e i suoi uomini, la
sentinella della torre esclamò:
- Vedo uno
squadrone di soldati!
Ioram diede
quest'ordine:
- Mandagli incontro un cavaliere,
per chiedere se tutto va bene.
18 Il cavaliere
andò incontro a Ieu e gli chiese:
- Il re
vuole sapere se va tutto bene. - Che t'importa se va bene o no? - rispose Ieu.
- Unisciti a
noi!
Allora la sentinella
gridò:
- Il nostro inviato li ha
raggiunti, ma non torna più indietro!
19
Ioram fece mandare un altro cavaliere. Anche questo raggiunse i soldati e chiese
se tutto andava bene.
- Che t'importa se va bene
o no? - rispose Ieu. - Unisciti a noi!
20 La
sentinella gridò:
- Li ha raggiunti, ma
non torna più indietro! Dal modo di guidare il carro mi sembra di
riconoscere Ieu, nipote di Nimsi: va come un
pazzo!
21 Allora Ioram ordinò di attaccare
i cavalli ai carri. Insieme con Acazia, re di Giuda, uscì incontro a Ieu.
Ognuno era sul suo carro, e raggiunsero Ieu nella proprietà di Nabot di
Izreel.
MORTE DI IORAM, RE D'ISRAELE
22 Quando Ioram vide Ieu, gli
chiese:
- Va tutto
bene?
- Come fa ad andar bene, - rispose Ieu, -
finché tua madre Gezabele continua a prostituirsi ad altri dèi e a
far magie?
23 Ioram si voltò e
fuggì gridando: - Acazia! E' un
tradimento!
24 Ieu afferrò l'arco e
tirò. La freccia colpì Ioram in mezzo alle spalle e gli
trapassò il cuore. Ioram cadde sul fondo del carro.
25 Ieu disse al suo aiutante, Bidkar:
«Raccoglilo e gettalo nel campo di Nabot di Izreel. Quando tu ed io eravamo
sui carri al seguito di suo padre - ti ricordi? - il Signore pronunziò
questa sentenza contro Acab:
26 "Io, il Signore,
ieri ho visto assassinare Nabot e i suoi figli! Io, il Signore, ti punirò
per questo, proprio qui, in questo campo!" Perciò ora - concluse Ieu -
prendi il corpo di Ioram, suo figlio, e gettalo in quel campo, come ha detto il
Signore».
MORTE DI ACAZIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 22,
6-9)
27 Acazia, re di Giuda, vide ogni cosa.
Fuggì in direzione di Bet-Gan, ma Ieu lo inseguì e ordinò:
«Colpite anche lui!». Lo colpirono sul suo carro, sulla salita di Gur,
nei pressi di Ibleam. Acazia riuscì a fuggire fino a Meghiddo, ma
laggiù morì.
28 I suoi ufficiali
lo portarono sul carro fino a Gerusalemme e lo seppellirono nella Città
di Davide, accanto ai suoi antenati.
29 Acazia
era diventato re di Giuda nell'undicesimo anno di regno di Ioram, figlio di
Acab, in Israele.
MORTE DI GEZABELE
30 Ieu andò a Izreel.
Gezabele aveva udito quel che era successo. Si truccò gli occhi, si
ornò il capo e si affacciò alla finestra.
31 Quando Ieu entrò in città, lei
gridò:
- Ehi, tu, razza di Zimri,
assassino del tuo re, come va?
32 Egli
guardò verso la finestra. - Chi vuole mettersi dalla mia parte? -
chiese.
Si affacciarono due o tre
servi.
33 - Gettatela giù! - ordinò
Ieu.
Essi la buttarono giù, e il suo
sangue schizzò sui muri e sui cavalli, e Ieu la calpestò.
34 Poi Ieu entrò nel palazzo a pranzare e
ordinò ai suoi uomini:
- Occupatevi di
quella maledetta. Seppellitela, perché è figlia di un
re.
35 Andarono per seppellirla, ma di lei
trovarono soltanto il cranio, i piedi e le mani.
36 Tornarono indietro e raccontarono tutto a
Ieu; egli disse: «Questo è proprio quel che il Signore ha annunziato
per mezzo del suo servo, Elia da Tisbe: I cani divoreranno il corpo di Gezabele,
nel territorio di Izreel.
37 Lì, sul
terreno, il suo corpo sarà come letame sparso, al punto che nessuno
potrà dire: Questa è
Gezabele!».
Ieu fa precipitare GezabeleCAPITOLO
10
IEU FA UCCIDERE LA FAMIGLIA DI ACAB
1 A Samaria vivevano settanta
discendenti di Acab. Ieu scrisse alcune lettere e le inviò a Samaria, ai
capi della città, agli anziani e alle persone incaricate dell'educazione
dei discendenti di Acab. Diceva:
2 «Con
questa lettera vi faccio notare che avete fra voi i figli del vostro re e avete
carri e cavalieri. La città è fortificata e siete armati.
3 Perché non scegliete il migliore tra i
figli del vostro re per metterlo sul trono? Combattete per lui e per la sua
famiglia!».
4 Essi furono presi da una gran
paura e dissero: «Come possiamo noi resistere a Ieu, quando non ci son
riusciti due re?».
5 Il capo della reggia,
il comandante della città, gli anziani e gli educatori mandarono a Ieu
questa risposta: «Abbiamo deciso di stare ai tuoi ordini; faremo tutto quel
che ci dirai. Noi non sceglieremo un nuovo re; fa' tu quel che ti sembra
opportuno».
6 Ieu scrisse loro una seconda
lettera che diceva: «Se siete dalla mia parte e mi ubbidite, venite da me a
Izreel, domani a quest'ora, e portatemi le teste dei componenti la famiglia
reale!». (La famiglia reale era composta di persone che venivano educate
dai cittadini più importanti di Samaria).
7 Quando ricevettero la lettera, questi presero
i componenti la famiglia reale e li uccisero, tutti e settanta. Misero le loro
teste in alcuni canestri e le mandarono a Ieu, nella città di Izreel.
8 Un messaggero andò a informare
Ieu:
- Hanno portato le teste dei componenti la
famiglia reale!
- Fatene due mucchi e lasciateli
davanti alla porta della città fino a domattina, - ordinò Ieu.
9 Il mattino seguente, uscì dalla
città, si fermò e disse al popolo: «Voi siete innocenti. Io
mi sono ribellato al mio re e l'ho ucciso. Ma questi, chi li ha ammazzati?
10 Rendetevi conto che nessuna delle minacce
pronunziate da Dio contro la famiglia di Acab può andare a vuoto; quel
che aveva annunziato per mezzo di Elia, suo servitore, il Signore lo ha
fatto!».
11 Poi Ieu fece eliminare il resto
della famiglia di Acab, a Izreel, e tutti i suoi sostenitori: i nobili, gli
amici, i suoi sacerdoti; non ne lasciò vivo neppure
uno.
MASSACRO DELLA FAMIGLIA DI ACAZIA
(vedi 2 Cronache 22,
8)
12 In seguito, Ieu partì per Samaria.
Lungo la via, in una località chiamata "Bet-Eked dei
pastori",
13 incontrò i fratelli di
Acazia, re di Giuda.
- Chi siete? - chiese
Ieu.
Essi
risposero:
- Siamo i fratelli di Acazia e andiamo
a far visita alla famiglia reale e ai figli della
regina
14 - Catturateli vivi!, - urlò Ieu
ai suoi. Li presero vivi e poi li ammazzarono alla fonte di Bet-Eked. Erano
quarantadue, e Ieu non ne lasciò vivo neppure
uno.
IEU FA UCCIDERE I SUPERSTITI DELLA PARENTELA DI ACAB
15 Partito di là, Ieu
incontrò Ionadab, figlio di Recab, che gli veniva incontro. Lo
salutò e gli disse: - Posso fidarmi di te, come tu puoi fidarti di
me?
- Certamente! - rispose
Ionadab.
- Allora, qua la mano! - esclamò
Ieu. Ionadab gli porse la mano, e Ieu lo fece salire sul suo carro.
16 - Vieni con me, - gli disse. - Osserva con
quanta passione agisco per il Signore! Lo condusse sul suo
carro
17 fino a Samaria. Giunto in città,
Ieu uccise il resto della parentela di Acab, che abitava là:
sterminò tutti, come il Signore aveva detto al profeta
Elia.
IEU FA UCCIDERE GLI ADORATORI DEL DIO BAAL
18 A Samaria, Ieu riunì
il popolo e disse: «Acab non ha adorato abbastanza il dio Baal. Io lo
adorerò molto di più.
19
Chiamatemi subito tutti i profeti di Baal, i suoi fedeli, i suoi sacerdoti.
Nessuno deve mancare, perché voglio offrire un grande sacrificio a Baal.
Chi non sarà presente, verrà ucciso!». In realtà,
questo era un inganno: Ieu voleva eliminare gli adoratori di Baal.
20 Ieu ordinò dunque di organizzare una
solenne assemblea in onore di Baal. L'assemblea fu convocata,
21 e Ieu stesso fece diffondere la notizia in
tutto Israele. Gli adoratori di Baal vennero tutti, nessuno escluso. Entrarono
nel tempio di Baal e lo riempirono da cima a fondo.
22 Ieu ordinò all'incaricato del
guardaroba di fornire vesti sacre a tutti gli adoratori di Baal, e così a
ognuno fu data una veste.
23 Poi Ieu
entrò nel tempio di Baal, insieme con Ionadab figlio di Recab, e disse
agli adoratori di Baal: «Assicuratevi che tra voi non vi sia alcun fedele
del Signore; devono esserci soltanto adoratori di
Baal».
24 Poi Ieu e Ionadab cominciarono i
vari sacrifici. Fuori del tempio, però, Ieu aveva disposto ottanta
soldati, ai quali aveva detto: «Farò cadere questa gente nelle
vostre mani. Chiunque di voi ne lascerà scappare uno, pagherà con
la vita!».
25 Quando ebbe terminato i
sacrifici, Ieu ordinò alle guardie e ai loro capi: «Venite e
uccideteli tutti. Non lasciatevi sfuggire nessuno!». Li uccisero a colpi di
spada e gettarono fuori i cadaveri. Poi penetrarono nella parte più
interna del tempio di Baal.
26 Portarono fuori
la stele di Baal e la distrussero con il fuoco.
27 Distrutta la stele di Baal, demolirono il
tempio e lo ridussero a un letamaio, che esiste ancora oggi.
28 Così Ieu eliminò il dio Baal da
Israele.
29 Continuò, tuttavia, a
commettere le stesse colpe di Geroboamo; figlio di Nebat. Egli aveva fatto
peccare gli Israeliti collocando due vitelli d'oro nei santuari di Betel e Dan.
30 Il Signore disse a Ieu: «Hai agito bene!
Hai fatto la mia volontà e hai trattato la famiglia di Acab come io
desideravo. Ti prometto perciò che, per quattro generazioni, un tuo
discendente sarà re d'Israele».
31
Ieu, però, non si preoccupò di ubbidire con tutto il cuore alla
legge del Signore, Dio d'Israele: continuò a commettere le stesse colpe
di Geroboamo, che aveva fatto peccare gli Israeliti.
MORTE DI IEU
32 In quel tempo il Signore
cominciò a ridurre il territorio d'Israele. Infatti, Zael, re di Aram,
sconfisse gli Israeliti su tutto il loro territorio.
33 Essi persero, a est del Giordano, la regione
di Galaad e di Basan, a nord della città di Aroer, sul fiume Arnon. In
quei territori abitavano le tribù di Gad, Ruben e Manasse.
34 Gli altri fatti della vita di Ieu, le sue
imprese e il suo valore in guerra sono raccontati nella "Storia dei re
d'Israele".
35 Quando morì, Ieu fu sepolto
nella città di Samaria. Dopo di lui divenne re suo figlio Ioacaz.
36 Ieu aveva regnato in Israele, nella
città di Samaria, ventotto
anni.
CAPITOLO 11
ATALIA SI IMPADRONISCE DEL POTERE A GERUSALEMME
(vedi 2 Cronache 22,
10-12)
1 Quando Atalia seppe che suo figlio
Acazia, re di Giuda, era morto, decise di eliminare tutti i componenti della
famiglia reale di Giuda.
2 Ma Ioseba, figlia del
re Ioram, sorella di Acazia, riuscì a sottrarre Ioas, figlio di Acazia,
al gruppo dei principi che dovevano essere uccisi. Lo nascose, insieme con la
sua balia, nella stanza dei letti; così Ioas fu tenuto nascosto ad Atalia
e non fu ucciso.
3 Ioas stette sei anni nascosto
nel tempio con la sua balia. Intanto, Atalia regnava sul territorio di
Giuda.
IOAS DIVENTA RE
(vedi 2 Cronache 23,
1-21)
4 Nel settimo anno, Ioiada fece venire i
comandanti dei Carii e degli altri soldati della guardia. Li condusse con
sé nel tempio e fece un patto con loro. Dopo averli fatti giurare,
mostrò loro l'erede al trono.
5 Poi diede
degli ordini: «Ecco quel che dovete fare. Quelli fra voi che entrano in
servizio al sabato,
6 un terzo a guardia della
reggia, un terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro la caserma,
faranno invece la guardia al tempio. Anche
7 gli
altri due gruppi di voi che lasciano il servizio di sabato, faranno la guardia
al tempio, accanto al re.
8 Con la spada in
pugno, farete cerchio attorno a lui, lo seguirete in ogni suo movimento e
chiunque si avvicinerà al vostro schieramento dovrà essere
ucciso».
9 I comandanti, ognuno coi suoi
cento uomini, fecero come aveva ordinato il sacerdote Ioiada. Ognuno
radunò i suoi uomini, sia quelli che finivano il turno di guardia, sia
quelli che cominciavano il nuovo, e andarono dal sacerdote Ioiada.
10 A ogni comandante di cento uomini egli diede
la lancia e gli scudi che erano custoditi nel tempio e che erano appartenuti al
re Davide.
11 Le guardie, per proteggere l'erede
al trono, si disposero da un angolo all'altro del tempio, intorno all'altare,
armi alla mano.
12 Allora Ioiada fece venire
l'erede al trono e gli consegnò la corona e il documento dell'alleanza.
Ioas fu proclamato re e consacrato con l'unzione. Tutti battevano le mani e
gridavano: «Viva il re!».
13 Atalia
udì il rumore delle guardie e della gente e raggiunse la folla che era
nel tempio.
14 Si accorse che presso la colonna,
nel luogo riservato al re, stava Ioas; accanto a lui c'erano i comandanti e i
trombettieri. Tutto il popolo manifestava la sua gioia, mentre le trombe
suonavano. Atalia, indignata, si strappò i vestiti, urlando: «E' un
tradimento!».
15 Ioiada aveva detto che
Atalia non doveva essere uccisa nel tempio. Perciò ordinò ai
comandanti del servizio di guardia: «Fate cerchio intorno a lei e portatela
fuori. Se qualcuno tenta di seguirla, dovrà essere
ucciso».
16 Le guardie la trascinarono verso
la reggia, vicino all'ingresso dei cavalli, dove fu uccisa.
17 Ioiada fece prendere al re e al popolo il
solenne impegno con il Signore di essere veramente il suo popolo. Fece anche
fare un patto tra il re e il popolo.
18 Tutto il
popolo si recò al santuario del dio Baal; lo demolì e fece a pezzi
gli altari e le statue; uccise Mattan, il sacerdote di Baal, davanti all'altare.
Il sacerdote Ioiada mise alcuni ufficiali a sorvegliare il tempio.
19 Ioiada radunò ancora intorno a se i
comandanti delle unità di cento uomini, i Carii, gli altri soldati della
guardia e il popolo. Insieme, fecero scendere il re dal tempio ed entrarono
nella reggia per la porta delle guardie. Infine, Ioas prese posto sul trono.
20 Tutto il popolo era pieno di gioia. Ora che
nella reggia Atalia era stata uccisa, la città era in
pace.
Morte di AtaliaCAPITOLO
12
IOAS, RE DI GIUDA
1 Ioas divenne re di Giuda
all'età di sette anni,
2 nel settimo anno
di regno di Ieu in Israele. Regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre
si chiamava Sibia e veniva da Bersabea.
3 Per
tutta la vita Ioas ubbidì alla volontà del Signore, perché
lo istruiva il sacerdote Ioiada.
4 Eppure i
santuari sulle colline non furono eliminati, e la gente continuò ad
andarvi a offrire sacrifici e a bruciare incenso.
IOAS ORDINA DI RIPARARE IL TEMPIO
(vedi 2 Cronache 24,
4-5)
5 Ioas ordinò ai sacerdoti:
«Tutte le offerte in denaro che pervengono al tempio, sia le varie somme
stabilite per ciascuno, sia le offerte volontarie,
6 le incasserete voi sacerdoti, ognuno dal
proprio incaricato. Con questo denaro provvederete alle riparazioni del tempio,
ovunque ce ne sia bisogno».
CONTRASTI TRA IOAS E I SACERDOTI PER I LAVORI DEL TEMPIO
(vedi 2 Cronache 24,
4-14)
7 Ma, al ventitreesimo anno di regno di
Ioas, i sacerdoti non avevano ancora provveduto a far riparare il tempio.
8 Allora il re Ioas convocò Ioiada e gli
altri sacerdoti e chiese loro: «Perché non avete ancora provveduto
alle riparazioni del tempio? D'ora in poi voi non riceverete più il
denaro dai vostri incaricati, ma lo consegnerete direttamente per le riparazioni
del tempio».
9 I sacerdoti accettarono di
non incassare più il denaro del popolo e anche di non essere più
responsabili delle riparazioni del tempio.
10
Perciò il sacerdote Ioiada prese una cassa, fece un'apertura sul
coperchio e la pose accanto all'altare, sulla destra di chi entra. I sacerdoti
custodi dell'ingresso introducevano nella cassa tutto il denaro che veniva
portato al tempio.
11 Quando vedevano che nella
cassa c'era molto denaro, il segretario del re e il sommo sacerdote lo
raccoglievano in sacchi e lo contavano.
12 Dopo
che era stato contato, il denaro veniva versato ai capimastri incaricati dei
lavori. Questi potevano così pagare i carpentieri e i costruttori che
lavoravano al tempio del Signore
13 e anche i
muratori e i taglia-pietre. Si potevano anche acquistare il legname e le pietre
squadrate necessari e coprire ogni altra spesa richiesta dalle riparazioni del
tempio.
14 Con il denaro raccolto nel tempio non
si fecero né coppe, né smoccolatoi, né bacinelle né
trombe, né alcun altro oggetto d'oro o d'argento.
15 I sacerdoti versavano tutto il denaro ai
capimastri che guidavano i lavori. Con quella somma, riparavano il tempio del
Signore.
16 Le persone incaricate di prendere il
denaro e consegnano ai capimastri che guidavano i lavori non furono soggette a
controlli, perché davano affidamento.
17
Le offerte in denaro dei sacrifici per le colpe o i peccati non venivano
trasferite al tempio, ma erano destinate ai sacerdoti.
FINE DEL REGNO DI IOAS
(vedi 2 Cronache 24,
23-27)
18 A quel tempo Cazael, re degli Aramei,
andò ad assalire la città di Gat e la conquistò. Poi si
diresse verso Gerusalemme per attaccarla.
19
Allora Ioas raccolse le offerte consacrate al Signore da lui e dai suoi
antenati, i re di Giuda: Giosafat, Ioram e Acazia. Vi aggiunse tutto l'oro che
si trovava nei tesori del tempio e della reggia e fece consegnare tutto a
Cazael, re degli Aramei. Allora Cazael si allontanò da
Gerusalemme.
20 Gli altri fatti della vita di
Ioas, le sue imprese, sono raccontati nella "Storia dei re di
Giuda".
21-22 I suoi ministri organizzarono un
complotto contro di lui. Iozacar figlio di Simeat, e Iozabad figlio di Somer lo
uccisero a Bet-Millo. Ioas fu sepolto accanto ai suoi antenati nella
Città di Davide. Dopo di lui regnò suo figlio
Amazia.
CAPITOLO
13
IOACAZ, RE D'ISRAELE
1 Nel ventitreesimo anno di
regno di Ioas, figlio di Acazia, in Giuda, Ioacaz, figlio di Ieu, divenne re
d'Israele, a Samaria. Regnò diciassette anni.
2 Ioacaz andò contro la volontà
del Signore; continuò a commettere gli stessi peccati del re Geroboamo,
figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele; non se ne allontanò
mai.
3 L'ira del Signore si abbatté sugli
Israeliti: li abbandonò per lungo tempo in potere di Cazael, re di Aram,
e poi di suo figlio Ben-Adad.
4 Ioacaz, allora,
supplicò il Signore di calmare la sua ira. Il Signore esaudì la
sua preghiera, perché aveva visto quanto il re di Aram opprimeva gli
Israeliti.
5 Il Signore mandò un
liberatore agli Israeliti che, in tal modo, riuscirono a sottrarsi al dominio
degli Aramei e, come un tempo, poterono anche abitare liberamente nelle loro
tende.
6 Eppure gli Israeliti non smisero mai di
commettere le stesse colpe della famiglia di Geroboamo, che aveva fatto peccare
gli Israeliti. Continuarono per quella strada. Persino il palo sacro della dea
Asera rimase in piedi a Samaria.
7 Di tutto
l'esercito, il Signore lasciò a Ioacaz soltanto cinquanta cavalieri,
dieci carri e diecimila soldati di fanteria. Infatti il re degli Aramei lo aveva
distrutto, lo aveva ridotto in polvere sotto i piedi.
8 Gli altri fatti della vita di Ioacaz, le sue
imprese e il suo valore in guerra sono raccontati nella "Storia dei re
d'Israele".
9 Quando morì, Ioacaz fu
sepolto accanto ai suoi antenati. Dopo di lui regnò suo figlio
Ioas.
IOAS, RE D'ISRAELE
10 Ioas, figlio di Ioacaz,
divenne re d'Israele in Samaria quando l'altro Ioas, re in Giuda, era al suo
trentasettesimo anno di regno.
11 Andò
contro la volontà del Signore. Non smise di commettere le stesse colpe di
Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare il popolo, ma
continuò per quella strada.
12 Gli altri
fatti della vita di Ioas: le sue imprese, il suo valore in battaglia, la sua
guerra con Amazia sono raccontanti nella "Storia dei re
d'Israele".
13 Quando morì, Ioas fu
sepolto in Samaria accanto agli altri re d'Israele. Gli successe al trono
Geroboamo.
Eliseo predice a Ioas la vittoria
sugli Aramei
14 Quando Eliseo fu colpito dalla
malattia, che poi lo portò alla morte, il re Ioas andò a trovarlo.
Scoppiò a piangere ed esclamò: - Padre mio, padre mio, difesa e
forza d'Israele!
15 Eliseo gli
disse:
- Procurati un arco e alcune
frecce.
16 Ioas gli portò arco e frecce.
Allora Eliseo gli disse:
- Impugna
l'arco!
Quando Ioas ebbe preso l'arco, Eliseo
appoggiò le mani sulle mani del re.
17 -
Apri la finestra che guarda verso occidente, - gli
disse.
Ioas
aprì.
- Adesso tira! - ordinò poi
Eliseo. Quando Ioas tirò, Eliseo
esclamò:
- Questa freccia è il
segno della vittoria che il Signore ti darà sugli Aramei. Ad Afek li
distruggerai completamente.
18 Eliseo disse
ancora:
- Ora prendi le
frecce.
Ioas le
prese.
- Colpisci il terreno, - continuò
Eliseo. Ioas colpì il suolo tre volte e si
fermò.
19 Allora l'uomo di Dio
s'infuriò: - Se tu avessi dato almeno cinque o sei colpi, saresti
riuscito a sconfiggere completamente gli Aramei! Invece, così li batterai
soltanto tre volte.
MORTE DI ELISEO
20 Eliseo morì e fu
sepolto. Ogni anno entravano in territorio israelita bande di predoni
provenienti dal territorio di Moab.
21 Un
giorno, alcune persone, mentre seppellivano un morto, videro venire una di
queste bande. Gettarono allora il cadavere nella tomba di Eliseo e fuggirono. A
contatto con le ossa di Eliseo, il morto tornò in vita e si alzò
in piedi.
DALLA MORTE DI ELISEO ALLA FINE DEL REGNO D'ISRAELE
SCONFITTA DEGLI ARAMEI
22
Durante tutto il regno di Ioacaz, Cazael, re di Aram, aveva oppresso gli
Israeliti.
23 Ma il Signore ebbe pietà e
compassione di loro; li perdonò a causa del patto che aveva fatto con
Abramo, Isacco e Giacobbe, e non li volle distruggere. Fino a quel momento il
Signore non aveva ancora deciso di scacciare gli Israeliti lontano da
sé
24 Quando Cazael re di Aram
morì, regnò suo figlio Ben-Adad.
25 Allora Ioas riprese a Ben-Adad le
città che Cazael aveva sottratto in guerra a Ioacaz, padre di Ioas. Per
tre volte Ioas sconfisse Ben-Adad e poté riconquistare quelle
città che appartenevano a
Israele.
CAPITOLO
14
AMAZIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 25,
1-4.11-12. 17-18;26, 1-2)
1 Amazia, figlio di
Ioas, divenne re di Giuda. Era il secondo anno di regno dell'altro Ioas, figlio
di Ioacaz, in Israele.
2 Quando cominciò
a regnare, Amazia aveva venticinque anni e regnò a Gerusalemme ventinove
anni. Sua madre si chiamava Ioaddain ed era di Gerusalemme.
3 Egli ubbidì alla volontà del
Signore, ma non come il suo antenato Davide. Agì come suo padre Ioas.
4 I santuari sulle colline non furono eliminati,
e la gente continuò ad offrirvi sacrifici e a bruciarvi incenso.
5 Quando il suo potere si fu consolidato, egli
fece uccidere i ministri che avevano assassinato suo padre, il re Ioas.
6 Però non fece uccidere i loro figli,
perché nel libro che contiene la legge di Mosè è scritto
questo comandamento del Signore: «I genitori non possono essere condannati
per i delitti commessi dai figli, né i figli per i delitti dei genitori;
una persona può essere punita con la morte solo per le sue
colpe».
7 Amazia, inoltre, sconfisse
diecimila Edomiti nella valle del Sale. Conquistò la località di
Sela e la chiamò Iokteel, nome che porta ancor
oggi.
GUERRA TRA AMAZIA E IOAS
8 In seguito, Amazia
inviò messaggeri al re d'Israele, Ioas, figlio di Ioacaz e nipote di Ieu,
e gli fece dire: «Vieni,
affrontiamoci!».
9 Ioas re d'Israele
mandò ad Amazia re di Giuda questa risposta: «C'era una volta, sui
monti del Libano, un cespuglio spinoso. Un giorno, ebbe la pretesa di chiedere
in sposa per suo figlio la figlia del grande cedro del Libano. Ma venne una
bestia selvatica del Libano e calpestò il cespuglio.
10 Amazia, tu hai sconfitto gli Edomiti e credi
di essere molto potente, ma è meglio per te rimanere a casa tua.
Perché vuoi impegnarti in una guerra che sarà un disastro per te e
per il tuo regno?».
11 Amazia non
ascoltò l'avvertimento di Ioas. Allora Ioas re d'Israele si mise in
marcia e affrontò Amazia re di Giuda nel territorio di quest'ultimo, a
Bet-Semes.
12 L'esercito di Giuda fu sconfitto
da quello d'Israele e i soldati fuggirono ognuno a casa sua.
13 A Bet-Semes, Ioas re d'Israele fece
prigioniero Amazia re di Giuda e marciò su Gerusalemme. Qui,
demolì circa duecento metri di mura della città, dalla porta di
Efraim alla porta dell'Angolo.
14 Ioas re
d'Israele portò via l'oro, l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano
nel tempio e nel tesoro della reggia. Prese anche alcuni ostaggi e
ritornò a Samaria.
15 Gli altri fatti
della vita di Ioas, il suo valore in guerra e la notizia del suo combattimento
con Amazia re di Giuda sono raccontati nella "Storia dei re
d'Israele".
16 Quando morì, fu sepolto in
Samaria, accanto agli altri re d'Israele. Dopo di lui regnò suo figlio
Geroboamo.
FINE DEL REGNO DI AMAZIA
(vedi 2 Cronache 25,
25-28)
17 Dopo la morte di Ioas re d'Israele,
Amazia re di Giuda visse altri quindici anni.
18
Gli altri fatti della vita di Amazia sono raccontati nella "Storia dei re di
Giuda".
19 Ci fu un complotto contro di lui a
Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis, ma fu inseguito e, in quella
città, ucciso.
20 Il suo cadavere fu
messo su un cavallo e sepolto a Gerusalemme, nella Città di Davide,
accanto ai suoi antenati.
21 All'età di
sedici anni, Azaria, figlio di Amazia, fu fatto re da tutto il popolo del regno
di Giuda, come successore di suo padre.
22 Fu
lui, dopo la morte del padre, a riconquistare e ricostruire la città di
Elat.
GEROBOAMO IL, RE D'ISRAELE
23 Geroboamo il, figlio di
Ioas, divenne re d'Israele. Era il quindicesimo anno di regno di Amazia, figlio
dell'altro Ioas, in Giuda. Regnò quarantun anni a
Samaria.
24 Andò contro la volontà
del Signore. Non smise di commettere le stesse colpe di Geroboamo, figlio di
Nebat, il quale aveva fatto peccare gli Israeliti.
25 Geroboamo riconquistò tutti i
territori che erano appartenuti a Israele, dal passo di Camat al mar Morto, come
il Signore, Dio d'Israele, aveva annunziato per mezzo del suo servitore il
profeta Giona, figlio di Amittai, di Gat-Chefer.
26 Il Signore, infatti, aveva visto come gli
Israeliti, dal primo all'ultimo, erano duramente oppressi; non c'era davvero
più nessuno in grado di soccorrerli.
27
Il Signore non aveva ancora deciso di cancellare Israele dalla faccia della
terra; perciò liberò gli Israeliti per mezzo di Geroboamo, figlio
di Ioas, re d'Israele.
28 Gli altri fatti della
vita di Geroboamo: le sue imprese, il suo valore in guerra, la notizia di come
riportò sotto il controllo di Israele le città di Damasco e Camat,
che erano state sotto il controllo del regno di Giuda, tutto è raccontato
nella "Storia dei re d'Israele".
29 Quando
morì, Geroboamo fu sepolto accanto agli altri re d'Israele. Dopo di lui
regnò suo figlio Zaccaria.
CAPITOLO
15
AZARIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 26, 3-4.
21-23)
1 Azaria, figlio di Amazia, divenne re di
Giuda. Era il ventisettesimo anno di regno di Geroboamo il, re d'Israele.
2 Azaria, che aveva sedici anni quando divenne
re, regno a Gerusalemme per cinquantadue anni. Sua madre si chiamava Iecolia ed
era di Gerusalemme.
3 Azaria fece la
volontà del Signore, proprio come suo padre Amazia.
4 Eppure i santuari sulle colline non furono
eliminati, e la gente continuò a offrirvi sacrifici e a bruciarvi
incenso.
5 Il Signore colpì Azaria con
una grave malattia della pelle, che ebbe fino alla morte. Dovette vivere isolato
da tutti: suo figlio Iotam, capo della reggia, governava il popolo.
6 Gli altri fatti della vita di Azaria e tutte
le sue imprese sono raccontati nella "Storia dei re di
Giuda".
7 Quando morì, Azaria fu sepolto
accanto ai suoi antenati, nella Città di Davide. Dopo di lui regnò
suo figlio Iotam.
ZACCARIA, RE D'ISRAELE
8 Zaccaria, figlio di
Geroboamo II, divenne re d'Israele a Samaria. Era il trentottesimo anno di regno
di Azaria, re di Giuda. Zaccaria regnò sei mesi.
9 Andò contro la volontà del
Signore, come i suoi antenati. Non smise di commettere le stesse colpe di
Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare gli Israeliti.
10 Sallum, figlio di Iabes, organizzò un
complotto contro Zaccaria, lo uccise a Ibleam e divenne re al suo posto.
11 Gli altri fatti della vita di Zaccaria sono
raccontati nella "Storia dei re d'Israele"
12 Con
Zaccaria si realizzò quel che il Signore aveva detto a Ieu: «Per
quattro generazioni un tuo discendente sarà re
d'Israele».
SALLUM, RE D'ISRAELE
13 Sallum, figlio di Iabes,
divenne re d'Israele. Era il trentanovesimo anno di regno di Ozia, re di Giuda.
Regnò in Samaria solo un mese.
14 Infatti
da Tirza venne a Samaria Menachem, figlio di Gadi; uccise Sallum, figlio di
Iabes, e divenne re al suo posto
15 Gli altri
fatti della vita di Sallum e il complotto da lui organizzato sono raccontati
nella "Storia dei re d'Israele".
16 Menachem, nel
suo viaggio da Tirza a Samaria, conquistò la città di Tifsach, i
suoi abitanti e i territori vicini, perché la città non gli aveva
aperto le porte. Sventrò perfino le donne
incinte.
MENACHEM, RE D'ISRAELE
17 Menachem, figlio di Gadi,
divenne re d'Israele. Era il trentanovesimo anno di regno di Azaria, re di
Giuda. Menachem regnò dieci anni a Samaria.
18 Andò contro la volontà del
Signore; non smise di commettere le stesse colpe di Geroboamo, figlio di Nebat,
che per tutta la sua vita aveva fatto peccare gli Israeliti.
19 Pul, re d'Assiria, venne per invadere il
territorio israelita. Allora Menachem, per ottenere il suo appoggio e rafforzare
così il suo potere regale, gli diede trentacinque tonnellate d'argento.
20 Menachem se le procurò obbligando
tutti i benestanti d'Israele a dare ognuno cinquanta pezzi d'argento per il re
d'Assiria. Quest'ultimo, allora, si ritirò e non si trattenne piò
in territorio israelita.
21 Gli altri fatti della
vita di Menachem, le sue imprese, sono raccontati nella "Storia dei re
d'Israele".
22 Alla morte di Menachem,
regnò suo figlio Pekachia.
PEKACHIA RE D'ISRAELE
23 Pekachia, figlio di
Menachem, divenne re d'Israele. Era il cinquantesimo anno di regno di Azaria, re
di Giuda. Pekachia regnò due anni a Samaria.
24 Andò contro la volontà del
Signore e non cessò di commettere le stesse colpe di Geroboamo, figlio di
Nebat il quale aveva fatto peccare gli Israeliti.
25 Pekach, figlio di Romelia, che era il suo
aiutante, organizzò un complotto contro di lui. Con cinquanta uomini di
Galaad, entrò negli appartamenti della reggia e attaccò Pekachia,
insieme con Argob e Arie. Ucciso Pekachia, Pekach divenne re al suo posto.
26 Gli altri fatti della vita di Pekachia, le
sue imprese, sono raccontati nella "Storia dei re
d'Israele".
PEKACH, RE D'ISRAELE
27 Pekach, figlio di Romelia,
divenne re d'Israele quando Azaria, re di Giuda, era al suo cinquantaduesimo
anno di regno. Pekach regnò vent'anni a Samaria.
28 Andò contro la volontà del
Signore e non smise di commettere le stesse colpe di Geroboamo, figlio di Nebat,
che aveva fatto peccare gli Israeliti.
29
Durante il regno di Pekach, Tiglat-Pileser, re d'Assiria, venne a occupare le
città di Ion, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes e Azor, il territorio di
Galaad e la Galilea, cioè tutta la regione di Neftali. Gli abitanti
furono deportati in Assiria.
30 Osea, figlio di
Ela, organizzò un complotto contro Pekach, figlio di Romelia. Lo uccise e
divenne re al suo posto. Era il ventesimo anno di regno di Iotam, figlio di
Ozia, re di Giuda.
31 Gli altri fatti della vita
di Pekach, le sue imprese, sono raccontati nella "Storia dei re
d'Israele".
IOTAM, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 27, 1-3.
7-9)
32-33 Iotam, figlio di Ozia, divenne re di
Giuda all'età di venticinque anni. Era il secondo anno di regno di
Pekach, figlio di Romelia, in Israele. Iotam regnò sedici anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa ed era figlia di Zadok.
34 Iotam fece la volontà del Signore,
proprio come suo padre Ozia.
35 Eppure i
santuari sulle colline non furono eliminati, e la gente continuò a
offrirvi sacrifici e a bruciarvi incenso. Fu Iotam a far costruire la porta
superiore del tempio.
36 Gli altri fatti della
vita di Iotam sono raccontati nella "Storia dei re di
Giuda".
37 Durante il regno di Iotam, il Signore
cominciò a mandare Rezin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, contro
il regno di Giuda.
38 Quando morì, Iotam
fu sepolto accanto ai suoi antenati, nella Città di Davide. Al suo posto
regnò suo figlio Acaz.
CAPITOLO
16
ACAZ, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 28, 1-27)
1-2 Acaz, figlio di Iotam, divenne re di Giuda
all'età di vent'anni, quando Pekach, figlio di Romelia, in Israele, era
al suo ventisettesimo anno di regno. Acaz regnò sedici anni a
Gerusalemme. A differenza del suo antenato Davide egli andò contro la
volontà del Signore.
3 Si comportò
come i re del regno d'Israele. Bruciò persino in sacrificio uno dei suoi
figli, seguendo così le pratiche vergognose delle popolazioni che il
Signore aveva privato delle loro terre per far posto agli Israeliti.
4 Offriva sacrifici e bruciava incenso nei
santuari sulle colline, sulle alture e sotto i grandi alberi sacri.
5 Durante il regno di Acaz, Rezin re di Aram e
Pekach, figlio di Romelia, marciarono contro Gerusalemme, assediarono Acaz, ma
non poterono dargli battaglia.
6 In quel
periodo, Rezin, re di Aram, riportò la città di Elat sotto il
controllo degli Aramei. Espulse dalla città tutte le persone originarie
del territorio di Giuda. A Elat vennero a stabilirsi di nuovo gli Edomiti, che
abitano ancora oggi quella città.
7 Acaz
mandò ambasciatori a Tiglat-Pileser, re d'Assiria, con questo messaggio:
«Io ti sono completamente sottomesso e dipendo da te. Vieni a liberarmi dai
re di Aram e d'Israele che mi hanno
attaccato».
8 Acaz prese l'argento e l'oro
che si trovavano nel tempio e nel tesoro della reggia; inviò tutto in
dono al re d'Assiria.
9 Così il re
d'Assiria accolse la richiesta di Acaz. Marciò su Damasco, la
conquistò, ne deportò gli abitanti a Kir e uccise Rezin.
10 Il re Acaz si recò allora a Damasco,
per incontrare il re d'Assiria, Tiglat-Pileser. In quell'occasione vide l'altare
di Damasco; allora ne mandò un disegno, con tutte le istruzioni per
costruirlo, al sacerdote Uria.
11 Uria
costruì l'altare seguendo le indicazioni inviategli da Damasco dal re
Acaz. Tutto fu pronto prima del ritorno di Acaz da Damasco.
12 Quando il re arrivò, vide l'altare, si
avvicinò e salì i gradini.
13
Offrì un sacrificio completo, accompagnato da un'offerta di grano e vino;
sull'altare sparse il sangue degli animali destinati al banchetto sacro.
14 Tra il nuovo altare e la facciata del tempio
c'era ancora l'altare di bronzo dedicato al Signore. Acaz lo fece spostare verso
nord, a fianco dell'altare nuovo.
15 Poi il re
Acaz diede quest'ordine al sacerdote Uria: «Sul nuovo altare, più
grande, offrirai il sacrificio completo del mattino e l'offerta della sera, il
sacrificio per il re, i sacrifici completi e le offerte di grano e vino del
popolo; su esso spargerai il sangue dei sacrifici completi e degli altri
sacrifici. Dell'altare di bronzo voglio occuparmi io
personalmente».
16 Il sacerdote Uria
eseguì le disposizioni del re Acaz.
17 Il
re Acaz fece anche smontare i pannelli rettangolari dei carrelli del tempio e
fece togliere le vasche che erano sopra i carrelli. Fece anche rimuovere la
grande vasca chiamata "il Mare" da sopra i tori di bronzo che la sostenevano e
la fece poggiare sul pavimento di pietra.
18 Per
far piacere al re d'Assiria, Acaz tolse il "Portico del Sabato", costruito
all'interno del tempio, e "l'Ingresso esterno del
Re".
19 Gli altri fatti della vita di Acaz sono
raccontati nella "Storia dei re di Giuda".
20
Quando morì, Acaz fu sepolto accanto ai suoi antenati, nella Città
di Davide. Dopo di lui regnò suo figlio
Ezechia.
CAPITOLO
17
OSEA, ULTIMO RE D'ISRAELE. CADUTA DI SAMARIA
1 Osea figlio di Ela, divenne
re d'Israele a Samaria. Era il dodicesimo anno di regno di Acaz, re di Giuda.
Osea regnò nove anni.
2 Andò
contro la volontà del Signore, anche se non come i re d'Israele suoi
predecessori.
3 Contro di lui fece guerra
Salmanassar, re d'Assiria. Osea dovette sottomettersi e pagargli una tassa,
4 ma poi si ribellò, mandò
messaggeri a So, re d'Egitto, e sospese il pagamento della tassa
annuale.
Quando il re d'Assiria lo venne a
sapere, fece arrestare Osea e lo fece rinchiudere in prigione.
5-6 Poi invase il territorio, attaccò la
città di Samaria e la conquistò dopo tre anni d'assedio. Era il
nono anno di regno di Osea. Deportò in Assiria gli abitanti del regno
d'Israele e li fece abitare a Calach, sul Cabor, fiume della regione di Gozan, e
in città della Media.
CAUSE DELLA ROVINA DEL REGNO D'ISRAELE
7 Tutto questo accadde
perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, il loro Dio; lui,
che li aveva fatti uscire dall'Egitto e li aveva liberati dal potere del
faraone, re d'Egitto. Ma essi adorarono altri dèi,
8 e adottarono gli usi dei popoli che il Signore
aveva privato della loro terra per far posto agli Israeliti, e anche gli usi
introdotti dai re d'Israele.
9 Gli Israeliti
fecero contro il loro Dio cose inammissibili. Si costruirono santuari in ogni
centro abitato, dai posti di guardia alle grandi città fortificate.
10 Innalzarono stele e pali sacri della dea
Asera su tutte le colline elevate e sotto ogni albero rigoglioso.
11 In tutti i santuari, sulle colline, offrirono
sacrifici, come i popoli che il Signore aveva esiliato quando il popolo
d'Israele era entrato in quel territorio. Fecero azioni tanto malvagie che
esasperarono il Signore.
12 Adorarono immagini
scolpite, mentre il Signore aveva proibito di farlo.
13 Eppure il Signore ammonì gli abitanti
dei regni d'Israele e di Giuda mediante la parola di profeti e veggenti:
«Convertitevi, abbandonate la vostra strada sbagliata. Mettete in pratica i
miei comandamenti e le mie disposizioni, come sono scritti nella legge che ho
dato ai vostri padri e che vi ho trasmesso per mezzo dei profeti, miei
servitori».
14 Ma gli Israeliti non
prestarono ascolto. Furono ostinati come i loro padri, che non avevano avuto
fiducia nel Signore, loro Dio.
15 Respinsero i
comandamenti di Dio e il patto che egli aveva stabilito con i loro padri e le
norme che aveva dato loro. Andarono dietro a idoli senza valore, e così
furono loro a perdere ogni valore. Seguirono gli usi dei popoli che vivevano
accanto a loro, ma che il Signore aveva proibito di imitare.
16 Trascurarono tutti i comandamenti del
Signore, il loro Dio. Si costruirono due immagini di vitelli in metallo fuso e
un palo sacro della dea Asera. Adorarono gli astri e servirono il dio Baal.
17 Bruciarono in sacrificio i loro figli e le
loro figlie. Praticarono magie per conoscere il futuro. Si abbandonarono a
pratiche contrarie alla volontà del Signore, tanto da esasperarlo.
18 Il Signore si sdegnò molto contro gli
abitanti del regno d'Israele, e perciò li scacciò lontano da
sé; rimase soltanto la tribù di Giuda.
19 Ma anche gli abitanti del regno di Giuda non
osservarono i comandamenti del Signore, il loro Dio; seguirono invece le
consuetudini introdotte dal regno d'Israele.
20
Perciò il Signore respinse l'intero popolo d'Israele. Per umiliarlo lo
abbandonò al saccheggio di briganti. Alla fine lo scacciò lontano
da se.
21 Quando il Signore aveva sottratto il
regno d'Israele alla dinastia di Davide, gli Israeliti del Nord avevano fatto re
Geroboamo, figlio di Nebat. Questi li allontanò dall'ubbidienza al
Signore e fece commettere loro peccati molto gravi.
22 Gli Israeliti continuarono a commettere le
stesse colpe di Geroboamo, continuarono sempre per quella strada.
23 Alla fine, il Signore, come aveva annunziato
per mezzo dei profeti, suoi servi, scacciò gli Israeliti lontano da
sé e li mandò in esilio in Assiria, dove si trovano ancora
adesso.
STRANIERI ABITANO IL TERRITORIO DEL REGNO D'ISRAELE
24 Il re d'Assiria prese gente
di Babilonia, Cuta, Avva, Amat e Sefarvaim e la mandò ad abitare nelle
città della regione di Samaria, al posto degli Israeliti. Questa gente si
impossessò della regione di Samaria e si stabilì nelle sue
città.
25 Nei primi tempi del loro
insediamento, essi non onoravano il Signore, ed egli allora mandò contro
di loro leoni che uccisero molta gente.
26 Fu
riferito al re d'Assiria: «Le popolazioni che tu hai deportato e hai
mandato ad abitare nelle città della regione di Samaria non conoscono la
religione del dio locale. Perciò lui ha mandato contro di loro leoni che
li uccidono perché, appunto, non conoscono la religione del dio
locale».
27 Il re d'Assiria ordinò:
«Rimandate laggiù uno dei sacerdoti che abbiamo deportato da quella
regione. Dovrà stabilirsi laggiù, per insegnare la legge del dio
di quel territorio».
28 Uno dei sacerdoti
deportati dalla regione di Samaria venne dunque a stabilirsi a Betel: insegnava
agli abitanti come dovevano onorare il Signore.
29 Tuttavia, le varie popolazioni, in ogni
città dove erano venute ad abitare, fabbricarono statue delle loro
divinità e le posero nei santuari costruiti dagli antichi abitanti della
regione di Samaria.
30 La gente venuta da
Babilonia fece una statua di Succot-Benot; quelli venuti da Cuta, una statua di
Nergal; la gente di Camat, una statua di Asima.
31 La gente di Avva si fece statue di Nibcaz e
Tartach; la gente venuta da Sefarvaim bruciava i propri figli in onore di
Adram-Melech e di Anam-Melech, divinità di Sefarvaim.
32 Adorarono anche il Signore, ma scelsero fra
loro stessi i sacerdoti per svolgere le loro funzioni nei santuari sulle
colline.
33 Adorarono il Signore, ma insieme
servirono anche i loro dèi, seguendo le abitudini dei territori da cui
erano stati deportati.
Stranieri divorati dai leoni
SITUAZIONE RELIGIOSA NEL TERRITORIO D'ISRAELE
34 Fino a oggi quelle
popolazioni hanno seguito le abitudini di allora; non adorano il Signore e non
mettono in pratica le sue norme e le sue leggi. Non rispettano la legge e i
comandamenti che il Signore ha prescritto ai discendenti di Giacobbe, da lui
chiamato Israele.
35 Con i discendenti di
Giacobbe aveva stabilito un'alleanza e aveva imposto loro queste norme:
«Non adorate altri dèi; non inchinatevi davanti a loro, non
serviteli e non offrite loro sacrifici.
36
Soltanto io, il Signore, vi ho fatti salire dall'Egitto con la mia irresistibile
potenza! Me solo dovete servire. A me solo v'inchinerete, a me solo offrirete
sacrifici.
37 Giorno dopo giorno, dovrete
osservare tutte le norme, le prescrizioni, le leggi e i comandamenti che io vi
ho dato per iscritto. Non dovrete adorare altri dèi.
38 Non dovrete mai trascurare quest'alleanza che
io stabilisco con voi e non dovrete adorare altri dèi.
39 Adorerete esclusivamente me, il Signore, il
vostro Dio, e io vi libererò da tutti i vostri
nemici».
40 Essi però non hanno
ubbidito: infatti hanno continuato ad agire secondo le abitudini originarie.
41 Queste popolazioni hanno da un lato adorato
il Signore; dall'altro, però, hanno servito gli idoli. I loro figli e i
loro discendenti hanno continuato fino a oggi a comportarsi come i loro
padri.
DALLA FINE DEL REGNO D'ISRAELE ALLA CADUTA DEL REGNO DI GIUDA
CAPITOLO
18
EZECHIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 29, 1-2 e 31,
1)
1 Ezechia, figlio di Acaz, divenne re di
Giuda quando Osea, figlio di Ela, re d'Israele, era al suo terzo anno di regno.
2 Ezechia aveva venticinque anni quando divenne
re. Regnò a Gerusalemme per ventinove anni. Sua madre si chiamava Abi ed
era figlia di un certo Zaccaria.
3 Ezechia
eseguì la volontà del Signore, proprio come il suo antenato
Davide.
4 Egli, infatti, eliminò i
santuari sulle colline, fece sparire le stele, tagliò il palo sacro della
dea Asera e fece a pezzi il serpente di bronzo costruito da Mosè. Fino a
quel momento gli Israeliti avevano sempre offerto incenso a quel serpente, che
era stato chiamato Necustan.
5 Ezechia ebbe
sempre fiducia nel Signore, Dio d'Israele. Nessun re di Giuda fu come lui,
né prima né dopo.
6 Fu sempre
fedele al Signore, non si allontanò da lui e mise in pratica i
comandamenti che il Signore aveva prescritto a Mosè.
7 Il Signore fu con Ezechia, e così egli
ebbe sempre successo. Si ribellò all'Assiria e non le fu più
sottomesso.
8 Riuscì a sconfiggere i
Filistei fino a Gaza e dintorni, conquistando sia i posti di guardia sia le
grandi città fortificate.
NUOVO RICHIAMO ALLA CADUTA DI SAMARIA
(vedi 2 Re 17,
1-6)
9 Durante il quarto anno di regno di
Ezechia, corrispondente al settimo di Osea, re d'Israele, Salmanassar, re
d'Assiria, marciò contro la città di Samaria e l'assediò.
10 Gli Assiri riuscirono a conquistarla dopo tre
anni. Samaria fu presa nel sesto anno di regno di Ezechia, che corrisponde al
nono di Osea, re d'Israele.
11 Il re d'Assiria
deportò gli abitanti del regno d'Israele in Assiria e li fece abitare a
Calach, sul Cabor, fiume della regione di Gozan, e in città della Media.
12 Tutto questo accadde perché gli
Israeliti non avevano ubbidito alla voce del Signore loro Dio e avevano violato
la sua alleanza; non avevano ascoltato né messo in pratica nulla di quel
che aveva prescritto Mosè, servo del Signore.
SENNACHERIB INVADE IL REGNO DI GIUDA
(vedi Isaia 36, 1 e 2 Cronache
32, 1)
13 Nel quattordicesimo anno di regno di
Ezechia, Sennacherib, re d'Assiria, venne ad assalire le città
fortificate del regno di Giuda e le conquistò.
14 Allora Ezechia, re di Giuda, mandò
questo messaggio al re d'Assiria, che si trovava a Lachis: «Ho sbagliato,
lo so. Rinunzia ad attaccarmi; imponimi invece un tributo e io lo
pagherò». Così il re d'Assiria obbligò Ezechia, re di
Giuda, a versare circa dieci tonnellate d'argento e una d'oro.
15 Ezechia consegnò tutto l'oro che si
trovava nel tempio e nel tesoro del palazzo reale.
16 In quell'occasione, fece asportare le porte
del tempio e gli stipiti che aveva fatto rivestire di metallo e consegnò
tutto al re d'Assiria.
DISCORSO DEL LUOGOTENENTE DI SENNACHERIB
(vedi Isaia 36, 2-22; 2
Cronache 32, 9-16)
17 Da Lachis, il re d'Assiria
mandò dal re Ezechia un grande esercito guidato dal comandante in capo,
da un alto ufficiale e dal luogotenente. Essi vennero fino a Gerusalemme e si
fermarono al canale della vasca superiore, che si trovava presso l'argine del
campo del Lavandaio.
18 Chiesero di parlare al
re. Vennero il capo del palazzo, Eliakim, figlio di Chelkia, il segretario Sebna
e il portavoce del re, Ioach figlio di Asaf.
19
Il luogotenente assiro disse loro:
- Riferite a
Ezechia questo messaggio del gran re, il re d'Assiria: Perché ti senti
tanto sicuro?
20 Tu pensi che per far guerra i
discorsi valgano come un buon piano di battaglia o come il coraggio! In chi poni
la tua sicurezza, per osare ribellarti contro di me?
21 Tu hai fiducia nell'Egitto. Ma l'Egitto
è come una canna spezzata; trapassa la mano di chi vi si appoggia. Ecco
che cos'è il faraone per chi ha fiducia in lui!
22 Voi mi risponderete che avete fiducia nel
Signore, vostro Dio. Ma Ezechia gli ha distrutto tutti i santuari sulle colline
e gli altari e ha detto agli abitanti di Giuda e di Gerusalemme di adorare il
Signore soltanto davanti all'altare di Gerusalemme!
23 Ezechia, prova a sfidare il mio imperatore,
il re d'Assiria! - continuò il luogotenente. - Ti do io duemila cavalli,
se riuscirai a trovare gli uomini per cavalcarli.
24 Per i carri e i cavalli tu conti sull'Egitto:
non potrai mettere in fuga uno solo degli ufficiali del mio re, neppure di
quelli di grado più basso!
25 E poi,
credi che io abbia fatto una spedizione fin qui, per distruggere questo luogo,
senza il consenso del Signore? E' stato lui a dirmi di marciare contro questa
terra e distruggerla!
26 Allora Eliakim figlio
di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al
luogotenente:
- Parla aramaico, noi lo capiamo,
non parlare ebraico perché il popolo, sulle mura, sente
tutto.
27 Ma il luogotenente rispose
loro:
- Tu credi che il mio Signore mi abbia
mandato a dire queste cose soltanto a te e al tuo re? Riguardano anche la gente
seduta sulle mura che sarà costretta, con voi, a mangiare i propri
escrementi e a bere la propria orina.
28 Il
luogotenente si alzò e con voce forte cominciò a dire in
ebraico:
- Ascoltate il messaggio del gran re, il
re d'Assiria:
29 Attenti a non lasciarvi
ingannare da Ezechia. Egli non è in grado di liberarvi dal mio assalto!
30 E non lasciatevi convincere da lui a
confidare nel Signore. Egli vi dirà che il Signore vi salverà e
che questa città non cadrà nelle mani del re d'Assiria,
31 ma voi non dategli retta. Ascoltate invece le
parole del re d'Assiria: arrendetevi al mio successo; così ognuno
potrà mangiare la sua uva e i suoi fichi e bere l'acqua del suo pozzo,
32 fino a quando non verrò a prendervi
per portarvi in una terra simile alla vostra, una terra che produce frumento e
mosto, che ha pane e vigne, ulivi e miele. Vi lascerò in vita e non
sarete uccisi. Non date ascolto a Ezechia: egli vi inganna, dicendovi che il
Signore vi libererà.
33 Gli dèi
degli altri popoli hanno forse liberato il loro territorio dalla mano del re
d'Assiria?
34 Dove sono gli dèi di Camat
e di Arpad? E quelli di Sefarvaim, di Ena e di Avva? Hanno forse liberato
Samaria dalla mia mano?
35 Nessun dio di nessuna
nazione ha mai liberato il suo territorio dalla mia mano! Perché il
Signore dovrebbe salvare Gerusalemme?
36 Il
popolo rimase in silenzio e non disse una parola, perché il re Ezechia
aveva ordinato di non rispondere.
37 Eliakim,
figlio di Chelkia, capo del palazzo reale, il segretario Sebna e Ioach figlio di
Asaf, portavoce del re, si presentarono al re Ezechia con i vestiti strappati
per il dolore e gli riferirono le parole del luogotenente
assiro.
CAPITOLO
19
EZECHIA CONSULTA IL PROFETA ISAIA
(vedi Isaia 37, 1-7)
1 Quando il re Ezechia ebbe udite queste
notizie, si strappò anche lui le vesti, indossò un abito di sacco
e si recò al tempio.
2 Poi mandò
il capo del palazzo reale Eliakim, il segretario Sebna e i sacerdoti più
anziani dal profeta Isaia, figlio di Amoz. Anche loro si erano vestiti di sacco.
3 Essi dissero a Isaia: «Ezechia ti manda a
dire: Oggi è per noi una giornata di grande dolore, di castigo e di
vergogna. Siamo come donne pronte a partorire ma troppo deboli per farlo.
4 Il re d'Assiria ha mandato qui il suo
luogotenente a insultare
il Dio vivente. Spero
che il Signore abbia udito le sue parole e lo punisca. Tu, Isaia, prega il
Signore per quelli che finora son scampati al re
d'Assiria».
5 Agli inviati di Ezechia che
erano venuti da lui, il profeta Isaia
6 disse:
«Riferite al vostro re questo messaggio del Signore: Non avere paura di
quel che hai udito, degli insulti che mi hanno rivolto gli ufficiali del re
d'Assiria.
7 Farò in modo che il re
d'Assiria riceva una notizia tale da costringerlo a tornare al suo paese:
laggiù verrà ucciso».
NUOVE MINACCE DI SENNACHERIB
(vedi Isaia 37, 9-20 e 2
Cronache 32, 17)
8 Il luogotenente del re
d'Assiria seppe che il suo re aveva lasciato Lachis per andare a combattere a
Libna e lo raggiunse in questa località.
9 Sennacherib aveva avuto notizia che Tiraca, re
d'Etiopia, era in marcia per combattere contro di lui. Allora mandò una
seconda volta ambasciatori a Ezechia re di Giuda,
10 con l'incarico di riferirgli questo
messaggio: «Sta' attento che il Dio in cui confidi non ti inganni, quando
dice che Gerusalemme non cadrà nelle mie mani.
11 Tu hai sentito che cosa hanno fatto i re
d'Assiria alle altre nazioni: sai che le hanno annientate! E tu dovresti
salvarti?
12 Quando i miei antenati hanno
distrutto i popoli di Gozan, di Carran, di Rezef e di Eden in Telassar, i loro
dèi non li hanno salvati.
13 Pensa alla
fine che hanno fatto i re di Camat, di Arpad, di Lair, di Sefarvaim, di Ena e di
Avva!».
14 Ezechia prese la lettera dalle
mani degli ambasciatori e la lesse. Poi si recò al tempio e
srotolò la lettera davanti al Signore
15 e
gli rivolse questa preghiera: «Signore, Dio d'Israele, tu che siedi in
trono fra i cherubini, tu sei l'unico Dio per tutte le nazioni della terra! Tu
hai creato il cielo e la terra!
16 Tendi
l'orecchio, Signore, e ascolta. Aprì gli occhi, Signore, e guarda.
Ascolta le parole che Sennacherib ha mandato a dire per insultare te, il Dio
vivente.
17 E' vero, Signore, che i re d'Assiria
hanno distrutto molte nazioni e i loro
territori
18 e hanno bruciato i loro dèi.
Ma questi non erano divinità, erano semplici pezzi di legno e di pietra,
fatti dagli uomini, e così gli Assiri hanno potuto distruggerli.
19 Ma ora, Signore, nostro Dio, liberaci
dall'attacco di Sennacherib, e tutti i popoli della terra riconosceranno che
soltanto tu, Signore, sei Dio!».
ISAIA COMUNICA AD EZECHIA LA RISPOSTA DEL SIGNORE
(vedi Isaia 37,
21-35)
20 Isaia, figlio di Amoz, mandò
questo messaggio a Ezechia: «Questa è la risposta del Signore, Dio
d'Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolto a proposito di Sennacherib,
re d'Assiria.
21 Ed ecco la mia risposta contro
di lui:
Gerusalemme la fanciulla ti ha
disprezzato,
la città di Sion ti ha
deriso, o Sennacherib!
22 Ma sai tu chi hai
insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la
voce?
Verso chi sei stato insolente?
Verso di me, il Santo
d'Israele!
23 I tuoi servi hai mandato
a insultarmi con queste parole:
in piedi sul mio carro,
sono salito sulle cime dei monti,
sulle vette del Libano.
Ho abbattuto i suoi cedri più alti,
i suoi pini più belli.
Delle sue foreste i posti più remoti ho
raggiunto.
24 Ho
scavato pozzi e bevuto le acque di terre
straniere,
posso
asciugare al mio passaggio tutti
i canali
d'Egitto.
25 Ma tu, Sennacherib, devi sapere:
da tempo avevo questo progetto;
l'ho pensato in tempi lontani,
tutti ora l'ho realizzato.
Era deciso che tu abbattessi
grandi città fortificate.
26 I loro abitanti, indifesi spaventati e
storditi,
erano simili all'erba dei campi
o alle erbacee sui tetti,
seccate dal vento d'Oriente.
27 Io so tutto di te,
quel che fai e dove vai:
tu sei infuriato contro di me.
28 Per questa tua ira
e per l'insolenza che m'è giunta
all'orecchio,
ti
metterò un anello al naso
e tra le labbra
un morso,
per farti rifare all'indietro
la strada che hai percorso fin
qui».
29 Poi Isaia disse a Ezechia:
«Ecco un segno di quel che accadrà: quest'anno mangerete il grano
cresciuto dalle spighe rimaste sul campo, l'anno prossimo il frutto dei semi
caduti fuori del campo. Ma l'anno dopo seminate e mietete pure, piantate vigne e
mangiate l'uva.
30 I superstiti del regno di
Giuda saranno di nuovo come piante con profonde radici e porteranno ancora
frutto.
31 Perché è certo che a
Gerusalemme ci saranno superstiti e sul monte Sion sopravvissuti. L'amore
ardente del Signore farà questo!
32 Ecco
quel che dice il Signore contro il re d'Assiria: Non entrerà mai in
questa città, non vi lancerà contro una sola freccia, non
l'attaccherà con soldati armati di scudi e contro di lei non
alzerà terrapieni.
33 Tornerà per
la strada da dove è venuto, senza entrare in città. Io, il
Signore, ho parlato!
34 Difenderò
Gerusalemme, io la salverò; lo farò per me e per Davide mio
servo».
FUGA DEGLI ASSIRI, MORTE DI SENNACHERIB
(vedi Isaia 37, 36-38 e 2
Cronache 32, 21-22)
35 Quella stessa notte un
angelo del Signore fece morire centottantacinquemila uomini dell'esercito
assiro. Al mattino, quando gli altri si alzarono non videro altro che cadaveri.
36 Allora Sennacherib, re d'Assiria, tolse
l'accampamento, tornò a Ninive e si trattenne in quella città.
37 Mentre pregava nel tempio del suo dio
Nisroch, due dei suoi figli, Adram-Melech e Sarezer, lo uccisero con la spada e
fuggirono nella regione di Ararat. Un altro figlio, Assarhaddon, regnò al
suo posto.
CAPITOLO
20
MALATTIA E GUARIGIONE DI EZECHIA
(vedi Isaia 38, 1-8 e 2
Cronache 32, 24)
1 Un giorno, Ezechia fu colpito
da una malattia mortale. Il profeta Isaia, figlio di Amoz, andò a trovano
e gli riferì questo messaggio da parte del Signore: «Comunica alla
tua famiglia le tue ultime disposizioni, perché non hai più molto
da vivere».
2 Allora Ezechia si voltò
verso la parete e rivolse al Signore questa preghiera:
3 «Ti prego, Signore, ricordati che mi sono
comportato lealmente davanti a te, senza falsità: ho sempre fatto quel
che volevi». Poi scoppiò a piangere.
4 Isaia non aveva ancora attraversato il cortile
tra il palazzo reale e il tempio che il Signore gli ordinò:
5 «Torna indietro e riferisci a Ezechia,
capo del mio popolo, queste parole: Così dice il Signore, Dio del tuo
antenato Davide: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime. Sappi che
voglio guarirti; fra tre giorni potrai andare al tempio.
6 Ti concederò altri quindici anni di
vita, libererò te e questa città dal re d'Assiria e la
proteggerò, per amore di me stesso e del mio servo
Davide».
7 Poi, Isaia ordinò a
Ezechia di prendere una schiacciata di fichi. Fu applicata sulla parte malata
perché guarisse.
8 Ezechia chiese a
Isaia:
- Quale segno mi assicura che il Signore
mi fa guarire e che fra tre giorni potrò salire al
tempio?
9 Isaia
rispose:
- Il Signore ti darà un segno per
assicurarti che farà quel che ha promesso. Che cosa preferisci?
Che l'ombra avanzi o retroceda di dieci
passi?
10 Ezechia
rispose:
- E' facile che l'ombra avanzi di dieci
passi: è difficile farla tornare indietro di dieci
passi.
11 Il profeta Isaia pregò il
Signore, ed egli fece retrocedere di dieci passi l'ombra sulla "scala di
Acaz".
EZECHIA RICEVE AMBASCIATORI BABILONESI
(vedi Isaia 39,
1-8)
12 Merodak-Baladan, figlio di Baladan, re di
Babilonia, aveva saputo della malattia di Ezechia; gli scrisse e gli
mandò un regalo
13 Ezechia si
rallegrò per l'arrivo degli inviati di Merodak-Baladan e mostrò
loro i suoi depositi, l'oro, l'argento, i profumi, l'olio aromatico, il suo
arsenale e tutti i tesori che aveva nei magazzini; fece vedere tutto quel che si
trovava nel suo palazzo e nel suo regno, senza tralasciare
nulla.
14 Il profeta Isaia venne dal re Ezechia e
gli chiese?
- Da dove vengono questi uomini? Che
cosa ti hanno detto?
- Vengono da una terra
lontana, da Babilonia, - rispose Ezechia.
15 -
Che cosa hanno visto in casa tua? -chiese ancora
Isaia.
Ezechia
rispose:
- Hanno visto tutto. Ho mostrato loro
tutti i tesori che si trovano nei miei magazzini, senza tralasciare
nulla.
16 Allora Isaia rispose a
Ezechia:
- Ascolta la parola del Signore:
17 Un giorno, tutto quel che si trova in casa
tua, tutto quel che i tuoi padri hanno accumulato fino ad oggi, sarà
trasportato in Babilonia. Non verrà lasciato nulla, - dice il Signore.-
18 Verranno deportati anche alcuni dei tuoi
diretti discendenti; resteranno a servizio nel palazzo del re di
Babilonia.
19 Ezechia rispose a
Isaia:
- Mi hai portato una buona notizia da
parte del Signore: vuoi dire che almeno io avrò pace e
sicurezza!
FINE DEL REGNO DI EZECHIA
(vedi 2 Cronache 32,
32-33)
20 Gli altri fatti della vita di Ezechia,
il suo valore in guerra, la notizia di come egli costruì il serbatoio e
l'acquedotto per portare l'acqua in città, tutto questo è
raccontato nella "Storia dei re di Giuda".
21
Alla morte di Ezechia, divenne re suo figlio
Manasse.
CAPITOLO
21
MANASSE, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 33,
1-10.18-20)
1 Manasse divenne re all'età
di dodici anni. Sua madre si chiamava Chefziba. Manasse regnò a
Gerusalemme per cinquantacinque anni.
2
Andò contro la volontà del Signore e seguì le pratiche
vergognose dei popoli, che il Signore aveva privato delle loro terre per far
posto agli Israeliti.
3 Ricostruì i
santuari sulle colline distrutti da suo padre Ezechia ed eresse altari dedicati
al dio Baal. Innalzò anche un palo sacro alla dea Asera, come già
aveva fatto Acab, uno dei re d'Israele, praticò il culto degli astri e li
adorò.
4 Costruì altari perfino
dentro il tempio di Gerusalemme, del quale il Signore aveva detto: «Qui
sarò presente».
5 Nei due cortili del
tempio pose altari per il culto degli astri.
6
Bruciò in sacrificio uno dei suoi figli; praticò magie per
conoscere il futuro e consultò quelli che interrogano i morti.
Andò continuamente contro la volontà del Signore e provocò
il suo sdegno.
7 Fece una statua della dea Asera
e la pose nel tempio, del quale il Signore aveva detto a Davide e a suo figlio
Salomone: «Io, il Signore, ho scelto Gerusalemme tra tutte le
località delle tribù d'Israele e sarò presente in questo
tempio per sempre.
8 Non farò più
vagabondare gli Israeliti lontano dalla terra che ho dato ai loro padri, ma a
una condizione: dovranno stare attenti a osservare tutto quel che ho ordinato
loro e la legge prescritta dal mio servitore
Mosè».
9 Gli Israeliti però
non ubbidirono, e Manasse li spinse a commettere colpe più grandi di
quelle dei popoli che il Signore aveva distrutto all'arrivo degli Israeliti
nella regione.
10 Il Signore parlò
attraverso i profeti, i suoi servi:
11
«Manasse, re di Giuda - fece dire loro - ha seguito pratiche vergognose e
si e comportato ancora peggio degli Amorrei prima di lui. Con i suoi idoli ha
fatto peccare anche il popolo di Giuda.
12 Per
tutto questo, il Signore, Dio d'Israele e Giuda, dice: Manderò su
Gerusalemme una rovina tale, da lasciare stordito chi ne sentirà parlare!
13 Userò con Gerusalemme la stessa misura
che ho adoperato con Samaria e la dinastia di Acab. Farò piazza pulita in
Gerusalemme e la ridurrò come una scodella lavata e rovesciata.
14 Ripudierò anche quel che resta del
popolo che mi ero scelto; consegnerò gli abitanti di Giuda ai loro
nemici, che li cattureranno e saccheggeranno la loro terra.
15 Tutto questo avverrà perché
sono andati contro la mia volontà e non han fatto altro che provocarmi,
da quando i loro padri sono usciti dall'Egitto a oggi!».
16 Manasse versò tanto sangue innocente
da riempire Gerusalemme da un capo all'altro; senza contare le colpe che fece
commettere al popolo di Giuda, andando contro la volontà del Signore.
17 Gli altri fatti della vita di Manasse e le
sue colpe sono scritti nella "Storia dei re di
Giuda".
18 Alla sua morte, Manasse fu sepolto nel
giardino del suo palazzo, chiamato "Giardino di Uzza". Dopo di lui regnò
suo figlio Amon.
AMON, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 33,
21-25)
19 Amon divenne re all'età di
ventidue anni. Sua madre si chiamava Mesullemet, era figlia di Caruz e veniva da
Iotba.
20 Amon andò contro la
volontà del Signore, come già aveva fatto suo padre Manasse.
21 Seguì in tutto il comportamento di suo
padre. Adorò gli stessi idoli di suo padre e si inchinò davanti a
loro.
22 Trascurò il Signore, Dio dei
suoi padri, e non si comportò come egli desiderava.
23 Gli ufficiali di Amon organizzarono un
complotto contro di lui e lo uccisero nel suo palazzo.
24 Il popolo, però, uccise i congiurati
e, al posto di Amon, proclamò re suo figlio Giosia.
25 Gli altri fatti della vita di Amon sono
scritti nella "Storia dei re di Giuda".
26 Amon
fu sepolto nella sua tomba, nel giardino chiamato "Giardino di Uzza". Dopo di
lui divenne re suo figlio Giosia.
CAPITOLO
22
GIOSIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 34, 1-2)
1 Giosia divenne re all'età di otto anni
e regnò per trentun'anni a Gerusalemme. Sua madre chiamava Iedida, era
figlia di Adaia e veniva da Boscat.
2 Giosia
fece la volontà del Signore e seguì l'esempio del suo antenato
Davide, senza mai prendere una strada diversa.
IL SOMMO SACERDOTE RITROVA IL LIBRO DELLA LEGGE
(vedi 2 Cronache 34,
8-18)
3 Nel diciottesimo anno del suo regno,
Giosia mandò al tempio il segretario Safan, figlio di Asalia e nipote di
Mesullam,
4 con quest'ordine: «Va' dal
sommo sacerdote Chelkia e fagli contare il denaro che i custodi dell'ingresso
hanno raccolto dal popolo come offerta al tempio.
5 Chelkia dovrà consegnare questo denaro
ai direttori dei lavori nel tempio, perché questi possano a loro volta
pagare gli operai addetti alle riparazioni:
6
falegnami, costruttori e muratori. Si dovranno inoltre comprare legname e pietre
squadrate per fare le riparazioni.
7 Non si
dovranno eseguire controlli sul denaro consegnato loro, perché si
comportano onestamente».
8 Il sommo
sacerdote Chelkia comunicò al segretario Safan: «Nel tempio ho
trovato il libro della legge» e lo consegnò a Safan. Egli lo lesse,
9 poi andò a far rapporto al re: «I
tuoi funzionari hanno versato ai direttori dei lavori nel tempio il denaro che
si trovava lì».
10 Poi aggiunse:
«Il sommo sacerdote Chelkia mi ha dato questo libro». E lo lesse al
re.
GIOSIA FA CONSULTARE LA PROFETESSA HULDA
(vedi 2 Cronache 34,
19-28)
11 Quando udì quel che diceva il
libro della legge, il re, turbato, si strappò i vestiti.
12 Diede disposizioni al sacerdote Chelkia, ad
Achikam, figlio di Safan, ad Acbor figlio di Michea, al segretario Safan e al
ministro Asaia. Disse loro:
13 «Andate a
interrogare il Signore, per me e per tutto il popolo di Giuda, riguardo al
contenuto del libro che è stato ritrovato. Il Signore è certamente
in collera con noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato quel che
è scritto in quel libro e non l'hanno messo in
pratica».
14 Il sacerdote Chelkia, Achikam,
Acbor, Safan e Asaia andarono da una profetessa di nome Hulda, che abitava nel
quartiere nuovo di Gerusalemme. Era la moglie di un certo Sallum, figlio di
Tikva e nipote di Carcas, guardarobiere del tempio. Le spiegarono ogni cosa.
15 Hulda diede loro un messaggio da parte del
Signore, Dio d'Israele, per il re. La parola del Signore era questa:
16 «Io manderò una sciagura su
Gerusalemme e sui suoi abitanti, come è scritto nel libro che il re di
Giuda ha letto.
17 Essi mi hanno abbandonato e
hanno onorato altre divinità. Hanno provocato il mio sdegno con gli idoli
da loro fabbricati. Per questo sono in collera contro Gerusalemme, e non
è più possibile frenare la mia
indignazione».
18-19 La profetessa
continuò: «Al re di Giuda, che vi ha mandati qui a interrogare il
Signore, riferite anche queste parole del Signore, il Dio d'Israele: Hai
ascoltato le minacce di rovina e di maledizione che ho pronunziato contro
Gerusalemme e i suoi abitanti; ti sei umiliato, hai riconosciuto la tua colpa,
hai pianto davanti a me e ti sei strappato i vestiti. Io, il Signore, ho
ascoltato la tua preghiera.
20 Ti lascerò
morire in pace: non vedrai la rovina che manderò su Gerusalemme».
Chelkia e gli altri riferirono al re questo
messaggio.
CAPITOLO
23
IMPEGNO DI GIOSIA E DEL POPOLO CON DIO
(vedi 2 Cronache 34, 29-32)
1 Il re Giosia radunò i responsabili di
Gerusalemme e della regione di Giuda.
2 Si
recò al tempio, accompagnato dalla popolazione di Giuda e da tutti gli
abitanti di Gerusalemme: sacerdoti, profeti e gente del popolo di ogni
condizione. In loro presenza lesse il libro dell'alleanza, che era stato trovato
nel tempio.
3 In piedi, accanto alla colonna,
prese davanti al Signore il solenne impegno di seguirlo, di ubbidire alle sue
leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni, con tutto il cuore e con
tutta l'anima, e di mettere in pratica tutto quel che era scritto nel libro
dell'alleanza. Il popolo si unì anch'esso all'impegno assunto da
Giosia.
RIFORMA RELIGIOSA DI GIOSIA
(vedi 2 Cronache 34,
3-5)
4 Giosia ordinò poi al sommo
sacerdote Chelkia, ai suoi collaboratori e ai custodi dell'ingresso di buttar
fuori dal tempio tutti gli oggetti costruiti per il culto del dio Baal, della
dea Asera e degli astri. Li fece bruciare fuori Gerusalemme, nei campi del
Cedron, e ne fece portare le ceneri a Betel.
5
Mandò via quella pretaglia che era stata istituita dai suoi predecessori
per offrire sacrifici nei santuari sulle colline attorno alle città della
regione di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme. Allontanò chiunque
offriva sacrifici al dio Baal, alla Luna e agli astri.
6 Tolse dal tempio il palo sacro della dea Asera
e lo fece portare fuori Gerusalemme, nei pressi del torrente Cedron. Qui, lo
fece bruciare fino a ridurlo in cenere; la cenere fu gettata nella fossa comune.
7 Nel tempio fece abbattere i locali degli
addetti alla prostituzione sacra, dove alcune donne tessevano vesti per il culto
della dea Asera.
8 Giosia fece venire a
Gerusalemme i sacerdoti di tutte le città di Giuda, da Gheba a Bersabea,
da un capo all'altro del regno. Sconsacrò tutti i santuari sulle colline,
dove prima i sacerdoti bruciavano incenso. Distrusse anche i santuari alle porte
della città di Gerusalemme, in particolare quello a sinistra della "porta
di Giosuè", antico governatore della città.
9 Ai sacerdoti che prima erano stati nei
santuari sulle colline non fu permesso di avvicinarsi all'altare del Signore a
Gerusalemme; insieme con i loro fratelli, cioè con gli altri sacerdoti,
potevano soltanto mangiare il pane non lievitato.
10 Giosia sconsacrò la fornace che si
trovava nella valle di Benlnnom, perché nessuno potesse più
bruciare in sacrificio al dio Moloc un figlio o una figlia.
11 Fece portar via anche i cavalli sacri al dio
Sole, che i suoi predecessori avevano collocato all'ingresso del tempio, nei
cortili presso la stanza dell'eunuco Netan-Melech. Ordinò di bruciare
anche i carri dedicati al Sole.
12 Giosia
distrusse anche gli altari che i suoi predecessori avevano costruito sul tetto
della stanza di Acaz e quelli che Manasse aveva costruito nei due cortili del
tempio; li distrusse e ne fece gettare le macerie nel torrente Cedron.
13 Sconsacrò i santuari sulle colline a
est di Gerusalemme, a sud del monte della Distruzione. Questi santuari erano
stati costruiti da Salomone, re d'Israele, per Astarte, abominevole
divinità degli abitanti di Sidone, per Camos, abominevole dio dei Moabiti
e per Milcom, vergognosa divinità degli Ammoniti.
14 Demolì le stele, fece abbattere i pali
sacri e fece coprire con ossa umane i luoghi dove si
trovavano.
GIOSIA ESTENDE AL NORD LA RIFORMA RELIGIOSA
(vedi 2 Cronache 34,
6-7)
15 Giosia demolì anche l'altare del
santuario sulla collina a Betel, fatto costruire da Geroboamo figlio di Nebat,
quello che fece peccare gli Israeliti. Distrusse altare e santuario, poi
bruciò e ridusse tutto in cenere, anche il palo sacro della dea Asera.
16 In quell'occasione, Giosia si guardò
intorno e vide alcune tombe sul monte. Mandò a prelevare le ossa di
quelle tombe, le bruciò sull'altare e, in questo modo, lo
sconsacrò. Si avverò così il messaggio del Signore riferito
da un antico profeta.
17 Giosia
chiese:
- Che cos'è quel monumento che
vedo laggiù?
Gli abitanti della
città gli risposero:
- E' la tomba del
profeta venuto dal regno di Giuda a preannunziare quel che tu hai appena fatto
all'altare di Betel.
18 Giosia
disse:
- Allora lasciatela stare: nessuno tocchi
le ossa del profeta.
Così le sue ossa
furono risparmiate, insieme con quelle del profeta venuto da
Samaria.
19 Giosia eliminò anche tutti i
santuari. Sulle colline, che i re d'Israele avevano costruito nelle città
della regione di Samaria, provocando l'indignazione del Signore. Giosia
ripeté dappertutto quel che aveva fatto a Betel.
20 Sugli altari di ogni santuario fece uccidere
i sacerdoti e bruciò ossa umane. Infine rientrò a
Gerusalemme.
GIOSIA FA CELEBRARE LA PASQUA
(vedi 2 Cronache 35,
1.18-19)
21 Il re Giosia ordinò a tutto il
popolo: «Celebrate la Pasqua per il Signore, vostro Dio, com'è
scritto sul libro dell'alleanza».
22 Per
tutto il tempo dei re d'Israele e di Giuda la Pasqua non era più stata
celebrata: l'ultima volta era stata celebrata al tempo in cui in Israele
governavano i giudici.
23 La Pasqua per il
Signore fu dunque nuovamente celebrata nel diciottesimo anno di regno di
Giosia.
ALTRE NOTIZIE SUL REGNO DI GIOSIA
(vedi 2 Cronache 35, 20-27;
36, 1)
24 Giosia fece anche sparire dal
territorio di Giuda e da Gerusalemme quelli che praticavano incantesimi, quelli
che consultavano gli spiriti, le divinità familiari, gli idoli e altre
cose ugualmente detestabili. Giosia voleva così mettere in pratica le
leggi scritte nel libro che il sacerdote Chelkia aveva trovato nel tempio.
25 Prima di Giosia non c'era stato alcun altro
re che fosse tornato al Signore con tutto il cuore, con tutta la mente e con
tutte le forze, seguendo l'intera legge di Mosè. Neppure dopo, ce ne fu
un altro come lui.
26 Eppure il Signore non
poté placare la sua ardente ira contro il regno di Giuda: Manasse lo
aveva troppo esasperato.
27 Perciò il
Signore disse: «Scaccerò lontano da me anche il popolo del regno di
Giuda, come ho fatto con il popolo del regno d'Israele. Respingerò
Gerusalemme, la città che mi ero scelta, la città di cui avevo
detto: Lì, manifesterò la mia presenza!».
28 Gli altri fatti della vita di Giosia sono
scritti nella "Storia dei re di Giuda".
29
Durante il suo regno, il re d'Egitto, il faraone Necao, marciò verso il
fiume Eufrate, per raggiungere il re d'Assiria. Il re Giosia si diresse contro
di lui, ma, a Meghiddo, Necao lo uccise appena lo vide.
30 I suoi ufficiali lo misero già
cadavere su un carro e lo trasportarono a Gerusalemme, dove lo seppellirono
nella sua tomba. Il popolo consacrò re suo figlio Ioacaz, versandogli
olio sul capo.
IOACAZ, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 36,
2-4)
31 Ioacaz divenne re a ventitré anni.
Regnò a Gerusalemme per tre mesi. Sua madre si chiamava Camutal, era
figlia di un certo Geremia e veniva da Libna.
32
Ioacaz andò contro la volontà del Signore, proprio come avevano
fatto i suoi antenati.
33 Il faraone Necao lo
fece imprigionare nella città di Ribla, nella regione di Camat, per
impedirgli di regnare a Gerusalemme, e impose al regno di Giuda un tributo di
circa trentacinque quintali d'argento e trentacinque chili d'oro.
34 Il faraone Necao fece diventare re e
successore di Giosia un altro figlio di Giosia, di nome Eliakim. Gli
cambiò nome e lo chiamò Ioiakim. Deportò Ioacaz in Egitto,
dove morì.
35 loiakim consegnava oro e
argento al faraone. Per eseguire l'ordine del faraone, aveva imposto delle tasse
alla regione: la quantità d'oro e d'argento che loiakim esigeva da ogni
uomo del popolo, per consegnarla al faraone Necao, era proporzionale al
reddito.
IOIAKIM, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 36,
5-8)
36 Quando loiakim divenne re, aveva
venticinque anni e regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Zebida, era figlia di Pedaia e veniva da Ruma.
37 loiakim andò contro la volontà
del Signore, come già avevano fatto i suoi
antenati.
CAPITOLO
24
1 Durante il regno di loiakim, Nabucodonosor,
re di Babilonia, organizzò una spedizione militare contro loiakim, che
gli si dovette sottomettere. Dopo tre anni, però, si ribellò.
2 Il Signore mandò bande di Babilonesi,
Aramei, Moabiti, e Ammoniti contro Ioiakim, per distruggere il regno di Giuda.
Era quel che aveva annunziato per mezzo dei suoi servi i profeti.
3 Tutto ciò capitava dunque per ordine di
Dio. Egli voleva scacciare lontano da sé il popolo del regno di Giuda,
per tutti i peccati che Manasse aveva commesso,
4 e in particolare per il sangue innocente, che
egli aveva versato a Gerusalemme, fino a riempirne la città. Il Signore
rifiutava di dimenticare tutto questo.
5 Gli
altri fatti della vita di loiakim sono scritti nella "Storia dei re di
Giuda".
6 Alla morte di loiakim, suo figlio
Ioiachin divenne re al posto suo.
7 Il re
d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di
Babilonia aveva conquistato tutti i territori che prima erano appartenuti al re
d'Egitto, dal torrente d'Egitto, a sud, fino al fiume Eufrate, a
nord.
IOIACHIN, RE DI GIUDA
8 Ioiachin aveva diciott'anni
quando divenne re. Regnò a Gerusalemme per tre anni. Sua madre si
chiamava Necusta. Era figlia di Elnatan e veniva da Gerusalemme.
9 Come i suoi antenati, Ioiachin andò
contro la volontà del Signore.
10 Durante
il suo regno, alcuni ufficiali di Nabucodonosor vennero ad assediare
Gerusalemme.
11 Poi, anche Nabucodonosor
raggiunse la città assediata dai suoi ufficiali.
12 Ioiachin, re di Giuda, uscì per
arrendersi al re di Babilonia, accompagnato da sua madre, dai suoi ufficiali,
dai suoi ministri e dai suoi eunuchi. Il re di Babilonia li fece tutti
prigionieri. Era l'ottavo anno di regno di Ioiachin.
13 Come il Signore aveva annunziato,
Nabucodonosor portò via tutti i tesori del tempio e del palazzo reale e
tutti gli oggetti d'oro che Salomone, re d'Israele, aveva fatto costruire per il
tempio.
14 Deportò l'intera città
di Gerusalemme: diecimila tra ministri e proprietari, tutti gli artigiani e i
fabbri. Rimase soltanto la gente più povera.
15 Il re Nabucodonosor deportò in
Babilonia il re Ioiachin e sua madre, le mogli del re, i funzionari di corte e i
capi del regno di Giuda.
16 Deportò
ancora settemila proprietari, mille tra artigiani e fabbri, tutta gente in grado
di combattere.
17 Al posto di Ioiachin,
Nabucodonosor fece regnare Mattania, zio di Ioiachin. Gli cambiò nome e
lo chiamò Sedecia.
SEDECIA, RE DI GIUDA
(vedi 2 Cronache 36, 11-12;
Geremia 52, 1-3)
18 Quando divenne re, Sedecia
aveva ventun anni e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si
chiamava Camutal, era figlia di un certo Geremia e veniva da Libna.
19 Sedecia andò contro la volontà
del Signore, come aveva fatto il re Ioiachin.
20
Tutto questo accadde, perché grande era la collera del Signore contro
Gerusalemme e il regno di Giuda, al punto che egli aveva deciso di scacciare
lontano da sé il suo popolo. Sedecia si ribellò contro
Nabucodonosor, re di Babilonia.
CAPITOLO
25
CADUTA DI GERUSALEMME
(vedi 2 Cronache 36, 13-21;
Geremia 39, 1-7; 52, 4-11)
1 Nel nono anno del
regno di Sedecia, il giorno dieci del decimo mese, Nabucodonosor arrivò
sotto Gerus alemme con tutto il suo esercito. Le truppe si accamparono di fronte
alla città e le costruirono attorno dei terrapieni.
2 L'assedio durò fino all'undicesimo anno
del regno di Sedecia.
3 In quell'anno si
esaurirono le scorte di viveri della città, e la fame divenne
insopportabile per la popolazione. Il giorno nove del quarto mese,
4 i Babilonesi aprirono una breccia nelle mura
della città. Tutti i soldati che erano a difesa della città
cercarono di fuggire durante la notte. Passarono attraverso la porta tra le due
mura, che si apre sul giardino del re. Nonostante l'assedio dei Babilonesi, il
re si diresse verso la valle del Giordano.
5 Ma
l'esercito babilonese lo inseguì e lo raggiunse nella pianura vicino a
Gerico. Tutti i suoi soldati si erano dispersi e lo avevano abbandonato.
6 I Babilonesi lo fecero prigioniero e lo
condussero dal re di Babilonia, che allora si trovava nella città di
Ribla. Qui fu pronunziata la sentenza contro di lui.
7 Uccisero i figli di Sedecia sotto gli occhi
del padre. Nabucodonosor gli fece poi cavare gli occhi, lo fece legare con una
doppia catena di bronzo e lo fece condurre in
Babilonia.
Nabucodonosor fa uccidere i figli di Sedecia
DISTRUZIONE DEL TEMPIO
(vedi Geremia 39, 8-10; 52,
12-27; 2 Cronache 36, 17-21)
8 Nell'anno
diciannovesimo del regno di Nabucodonosor re di Babilonia, il giorno sette del
quinto mese, Nabuzardan ministro del re di Babilonia e comandante delle guardie
entrò in Gerusalemme.
9 Fece incendiare
il tempio, il palazzo reale e le case di Gerusalemme, soprattutto quelle
più grandi.
10 Le truppe babilonesi, agli
ordini del comandante delle guardie Nabuzardan, demolirono completamente le mura
che circondavano Gerusalemme.
11 Nabuzardan
deportò la popolazione che era rimasta in città, sia quelli che
erano passati dalla parte del re di Babilonia, sia il resto del popolo.
12 Lasciò invece in Giuda la gente
più povera, perché coltivasse le vigne e i campi.
13 I Babilonesi fecero a pezzi le colonne di
bronzo, i carrelli e la vasca di bronzo detta "il Mare", che si trovavano nel
tempio, e portarono il metallo in Babilonia.
14
Presero anche i vasi per la cenere, le palette, gli smoccolatoi, i mestoli e
tutti gli altri oggetti di bronzo usati per il servizio del tempio.
15 Il comandante delle guardie portò via
anche i bracieri e le bacinelle d'oro e d'argento.
16 Il peso del bronzo impiegato da Salomone per
costruire le due colonne, la vasca chiamata "il Mare" e i carrelli per il tempio
è incalcolabile.
17 Le due colonne erano
alte circa nove metri ciascuna, ed erano sormontate da un capitello alto circa
un metro e mezzo. Tutt'intorno ai capitelli c'erano intrecci e decorazioni a
forma di melagrane. Il tutto era di bronzo, e le decorazioni erano uguali per le
due colonne.
DEPORTAZIONE DEL POPOLO DI GIUDA IN BABILONIA
(vedi Geremia 52,
24-30)
18 Il comandante delle guardie prese
prigionieri Seraia, capo dei sacerdoti, il sacerdote Zofonia, suo aiutante, e
tre custodi dell'ingresso del tempio.
19 Da
Gerusalemme portò via prigionieri anche un responsabile delle truppe,
cinque dei più stretti collaboratori del re che erano in città,
l'alto funzionario incaricato di arruolare i soldati e sessanta personaggi
importanti che si trovavano a Gerusalemme.
20
Nabuzardan, comandante delle guardie, li prese e li condusse dal re di Babilonia
a Ribla,
21 nella regione di Camat. Qui il re li
fece uccidere. Così la gente di Giuda fu deportata lontano dalla sua
terra.
GODOLIA, GOVERNATORE DI GIUDA
(vedi Geremia 40, 7-9; 41,
1-3)
22 Nabucodonosor nominò Godolia,
figlio di Achikam e nipote di Safan, governatore della parte di popolo che aveva
lasciato nella regione di Giuda.
23 Quando gli
ufficiali e i soldati rimasti nel territorio di Giuda vennero a sapere che il re
di Babilonia aveva nominato governatore Godolia, andarono da lui a Mizpa.
C'erano Ismaele figlio di Netania, Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di
Tancumet, il Netofatita, Iaazania figlio del Maacateo, insieme con i loro
uomini.
24 Godolia disse loro: «Vi giuro
che non avrete nulla da temere dagli ufficiali babilonesi: se rimarrete nei
vostri territori, sottomessi al re di Babilonia, vi andrà tutto
bene».
25 Nel settimo mese dello stesso
anno, Ismaele figlio di Netania e nipote di Elisa, imparentato con la famiglia
reale, si recò a Mizpa con dieci uomini e uccise Godolia, insieme con i
Babilonesi e gli abitanti di Giuda che si trovavano lì con lui.
26 In seguito, l'intero popolo e gli ufficiali
raggiunsero l'Egitto, perché avevano paura dei
Babilonesi.
EVIL-MERODACH CONCEDE LA GRAZIA A IOIACHIN
(vedi Geremia 52,
31-34)
27 Trentasette anni dopo la deportazione
di Ioiachin re di Giuda, Evil-Merodach diventò re di Babilonia. Il
ventisette del dodicesimo mese di quell'anno, Evil-Merodach liberò
Ioiachin dalla prigione.
28 Lo trattò con
favore e gli assegnò una posizione di maggior riguardo che agli altri re
che erano con lui in Babilonia.
29 Gli permise
di non indossare più la divisa dei prigionieri e di mangiare a tavola con
lui per il resto della vita.
30 Fino alla sua
morte, Ioiachin ricevette regolarmente dal re di Babilonia il necessario per la
sua sussistenza.